Il libro di Alessandra Anichini sul Testo Digitale va letto. Tra l’altro c’è una discussione molto istruttiva sulle qualità del testo scritto e del testo orale.
Se ne esce con l’idea che l’oralità sia legata alla ripetizione di schemi comuni che facilitano la memorizzazione dei testi da pronunciare, mentre la scrittura sia alla fine liberatoria per l’autore. D’altra parte, l’oralità implica una sostanziale simmetria del tempo dedicato al testo da chi lo pronuncia e da chi lo fruisce. Mentre la lettura può essere effettuata alla velocità scelta dal lettore, che può essere interessato a recepire tutto il testo e addirittura a farsi trasportare nell’immaginazione dal testo, oppure a leggere trasversalmente per farsi una veloce idea dei contenuti proposti dal testo.
E’ peraltro chiaro che l’oralità può apparire più coinvolgente e comunque è più probabilmente orientata a coinvolgere. Mentre la scrittura è possibile sia in forma fredda e didascalica che in forma empatica.
Finisce che viene da paragonare il testo televisivo e quello del libro o del giornale. Per scoprire che il testo televisivo è sempre un po’ più orale e più orientato a convincere. Mentre il libro o il giornale possono anche essere fatti per informare o per essere usati come referenza.
La televendita ci può essere solo in tv. Ma non è che la tv è un po’ tutta una televendita? Certo, i libri e i giornali hanno imparato a sviluppare interfacce e design destinati a “vendere” il contenuto che propongono. Ma possono anche permettersi uno studio molto preciso e analitico, che in tv è sostanzialmente impossibile.
La domanda è: internet può mettere insieme il meglio dei due mondi?
Si essendo nel mondo di internet da anni, posso contribuire che INTERNET non solo mettera insieme i 2 mondo ma cambiera’ il mondo di TV, libri e giornali
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