Secondo vecchie osservazioni, epoca bolla dot.com, il boom di inserzioni su Yahoo era dovuto alle dot.com che si facevano pubblicità e così facendo aumentavano il valore di Yahoo che a sua volta motivava i folli multipli che inflazionavano il prezzo delle azioni delle dot.com. Un elaborata catena di Sant’Antonio. Ora, qualche analista vede lo stesso rischio nell’iAd, usato per pubblicizzare apps…
Yahoo di Sant’Antonio
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Luca De Biase
Ne parla di recente Paul Graham… Ma non mi pare che se ne sia parlato in passato. Hai riferimenti?
http:// http://www.paulgraham .com/yahoo.html
Semore detto che invece dei conflitti di interessi bisognerebbe preoccuparsi degli accordi di interesse: che comporendono mica solo la pubblicità ma anche i media, i blogger, etc. Chissà che ridere a potere sbirciare nei registri dei “demo marketing” delle società di PR dei produttori di smartphones. Mi ricordo quello che successe quando l’allora società di PR della Mela ebbe l’ordine (motivi fiscali….) di farsi dare indietro o, in alternativa, fatturare i demo marketing distribuiti negli anni precedenti. La lista era esilarante, soprattutto per i numeri di prodotti procapite.