Centinaia di pagine scritte e buttate, per preparare un contributo al Festival del giornalismo che possa suscitare un minimo di interesse. Si può parlare a braccio. O leggere. Che fare? Tra Scilla della imprecisione e Cariddi della noia…
Perugia val bene una faticaccia
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Luca De Biase
Fissa tre punti, e parla a braccio. Questa è un’epoca di caccia e raccolta, servono i segugi, e mi fido del tuo naso
Tra Scilla e Cariddi l’unica è passare esattamente in mezzo…
Gradirei ricevere lo stesso consiglio per… il mio intervento al Mediacamp di Perugia domanica! Tu cosa hai deciso? 🙂
L’editoriale sul sole di oggi mi pare già un mattone solido. In bocca al lupo.
http://archidata.typepad.com/chez_asa/2010/04/la-forma-dellacqua.html
Si parla a braccio (perché è più naturale e meno noioso da ascoltare) seguendo una linea molto precisa. E soprattutto l’intervento si ripete prima davanti allo specchio come si faceva con le interrogazioni 😉
Meglio se hai qualcuno che ti ascolta ed eventualmente ti può correggere se necessario. E’ l’unico modo per verificare se va tutto liscio, anche quando sei navigato e non ti fai intimorire dalla platea 😀
In bocca al lupo: ti seguirò via streaming…
Scilla.
Ma con una traccia, 5-10 linee in un foglio.
Tanto sai benissimo come “fill out” i vuoti, ce l’hai in testa.
Prepara una solida lettura e poi parla a braccio. è sempre la via migliore.
Condivido i giudizi e però scusatemi se rilancio (pro domo mea…) con un’altra decisione da prendere. E le slide?… (So che non sono nulla rispetto a Luca, chiedo scusa se invado il suo spazio… 🙂