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Vizi di norma. Gli arresti dei presunti corrotti soddisfano gli onesti. Ma l’onestà non basta più

Appunti. Se il professionista ti chiede di abbassare il prezzo in fattura e tenere elevato il costo dell’operazione, l’onesto si scandalizza e si domanda che fare: alla fine di solito cede al piccolo risparmio richiesto. Se il padrone di casa o il datore di lavoro ti chiedono un affitto o ti pagano in nero, se non hai casa od occupazione, tendi ad accettare. Gli onesti pagano tutte le tasse, osservano questi abusi e covano un sordo rancore. Che si rivolge alle istituzioni o ai politici o ai funzionari che non gliela fanno pagare ai criminali.

L’arresto di qualche presunto funzionario corrotto è un momento di soddisfazione per gli onesti.

Ma è una soddisfazione di breve termine che si confronta alla frustrazione di lungo termine dovuta alla generalizzata condizione di impunità della gran parte dei micro e macro criminali che girano per l’Italia. Evasori fiscali, furbi che sanno come aggirare le norme, potenti di ogni ordine e grado.

Una gran parte degli italiani sono onesti per etica e cultura. Una quota sempre impressionante di italiani sono disonesti e vivono nel familismo amorale: per loro l’unica istituzione legittima è la famiglia, le istituzioni, le aziende, le altre famiglie si possono legittimamente derubare. In mezzo, tantissimi pendolano tra le due condizioni: durante le crisi le loro fila si ingrossano. E gli onesti si arrabbiano di più.

Non basta l’onestà dei molti che tengono in piedi il sistema. Se perdono fiducia passano dall’altra parte.

Il sogno è una drastica semplificazione con un visibile miglioramento delle condizioni per gli onesti e un fenomenale peggioramento delle condizioni per i disonesti. Se imbrogli le tasse una volta la paghi per sempre. Tolleranza zero. Ma tasse più basse per tutti.

È solo un sogno? Può esistere una società di corrotti che gestiscono stabilmente la situazione? La Russia sembra dimostrarlo. L’Italia le assomiglia. Nella complessità della vita contemporanea un sistema amministrativo può far valere lo stato di diritto solo se semplifica tutto in modo profondissimo. Altrimenti le nicchie di disonestà si moltiplicano. La semplificazione deve essere tale da rendere stupido il disonesto e ovvio l’onesto.

La forza eroica dell’etica deve essere sostenuta dal contesto. Altrimenti prima o poi rischia di non farcela.

Anche questo obiettivo può essere perseguito con una buona ristrutturazione internettesca della macchina statale? È un progetto cui varrebbe la pena di prestare un po’ di attenzione. Potrebbe valere risparmi da almeno 5 miliardi e maggiori entrate da centinaia di miliardi. Imho.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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