Bella discussione su un pezzo di Stan Alcorn lanciata da Ethan Zuckerman. Alcorn osserva un bizzarro fenomeno: gli audio non riescono a diventare virali. Il miglior pezzo di audio possibile, dice Alcorn con piglio un po’ paradossale, non riesce a raggiungere mai neppure lontanamente i numeri di un video con i gatti carini. Zuckerman risponde che non è detto che sia una sfortuna: il problema oggi è alimentare lo spazio della serendipity intellettuale che avviene incontrando cose inattese e di qualità. L’audio ha una marcia in più in questo, e la radio in effetti ne dimostra le potenzialità: perché si usa soprattutto quando non si hanno le mani libere, magari guidando o facendo altre cose, quando si ascolta un pezzo lungo, accettando la scelta degli argomenti curata da altri. E’ uno spazio mediatico che vale la pena di allargare. E l’audio, che non riesce a rispondere all’esigenza dei fautori della viralità con la stessa efficacia dei video, può candidarsi a rispondere a questa nuova sfida mediatica.
22/01/2014 22:27
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Zuckerman: l’audio non è virale? e meno male
22/01/2014 22:27
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