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Compatibilità. Il governo delle questioni “non divisive” deve imparare le compatibilità

Se qualcuno vuole abolire l’Imu deve dire come finanzia l’operazione. Deve dire quali spese taglia o quali nuove tasse aggiunge. L’idea che abolendo l’Imu si stimoli l’economia tanto da aumentare la crescita e dunque la raccolta fiscale futura non è sufficiente nelle condizioni di debito in cui versa l’Italia. Dunque, un governo che dibatte in modo “non divisivo”, un governo di larghe intese, deve imparare a discutere tenendo conto delle compatibilità.

Quello dell’Imu è solo un esempio di oggi. Se una parte del governo lancia una richiesta che presuppone un aumento di spesa o una riduzione di entrate deve dire dove trova le risorse per rendere quella richiesta compatibile con il bilancio del “buon padre di famiglia” cui si è riferito il presidente del Consiglio.

Se un partito del governo minaccia di abbandonare il governo nel caso che una sua richiesta non sia accolta, il presidente del Consiglio, di default e immediatamente, deve pretendere che quel partito dichiari dove trova le risorse per finanziare la sua richiesta. Altrimenti il dibattito diventa “divisivo”. E le larghe intese falliscono. Imho.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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