Pare incredibile che si racconti la partenza di un partito collegato a una trasmissione televisiva.
In effetti, l’utilizzo, peraltro molto limitato, di Liquid Feedback in background dell’ultima trasmissione di Santoro, avrebbe fatto meglio a chiamarsi “programma liquido”. La scelta del nome “partito liquido” sembrava fatta apposta per generare confusione. Se n’è parlato anche qui.
Comunque niente partito vero e proprio dicono gli organizzatori:
“Libero ha scambiato il progetto di gamification del Partito Liquido con una fantomatica “discesa in campo” di Santoro. O meglio, ha voluto scambiarlo. (…) Il discorso è semplice: la registrazione del marchio si era resa necessaria proprio per evitare strumentalizzazioni politiche. Erano nati infatti su Facebook i gruppi col nome “Partito Liquido” e abbiamo pensato di tutelarci proprio per NON scendere in campo.” Così scrive il responsabile del progetto Carlo Brancati.
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