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CQSpark e il corso Iulm

Gli studenti del corso “Information technology e nuove piattaforme culturali” allo Iulm hanno tra l’altro sperimentatato la piattaforma CQSpark per accedere a contenuti pensati come integrazione dei supporti didattici oltre che per connettersi e condividere i link e i pensieri che sviluppavano andando avanti nella ricerca.

Il tema del corso era appunto quello di sviluppare una conoscenza delle opportunità offerte dalla rete per chi si dia il compito di realizzare un progetto culturale. Per riuscire non potevano limitarsi a studiare sui libri ma dovevano provare. Hanno fatto blog, usato le piattaforme più famose, da Facebook a Twitter, avviato un progetto e, appunto, partecipato alla prova di una una nuova piattaforma.

Che cosa è risultato dalla sperimentazione?

CQSpark aiuta ad aggregare e organizzare automaticamente dei contenuti in base ai loro feed rss, crea un ambiente di condivisione e conversazione, facile da usare e personalizzabile (ciascuno decide chi seguire), contiene un sistema di ricerca e indicizzazione che può creare automaticamente delle pagine tematiche.

Di certo, usare una nuova piattaforma insieme alle molte altre che esistono può apparire un aggravio di lavoro, ma se usata con consapevolezza facilita chi voglia trovare un ambito di sviluppo delle idee meno rumososo di quello che si trova sulle piattaforme più popolari e meno dedicate.

Inoltre, se se ne comprendono le funzionalità, CQSpark aiuta a generare aggregazioni curate di feed che possono diventare vere e proprie pagine specializzate ad alto tasso di informazione.

Il corso ha lasciato molta libertà agli studenti nell’utilizzo delle tecnologie. Gli impegni complessivi degli studenti, che non avevano solo questo corso da seguire, non hanno favorito una concentrazione perfetta sulle opportunità offerte dalle tecnologie proposte. Ma la prova di CQSpark ha consentito di alimentare in loro l’idea che internet non è un insieme di strumenti dati e definiti, ma una realtà viva nella quale l’innovazione non cessa di svilupparsi. Imparare a conoscerla, significa anche imparare a vederne la malleabilità e la vitalità, senza timidezza.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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