I temi in discussione oggi alla Fondazione Basso sono profondamente importanti. E la guida di Stefano Rodotà è una garanzia. Alcuni appunti.
La metafora che descrive internet come un ecosistema è suggestiva e facilita il compito di interpretare la relazione tra la struttura della rete e l’emergere di iniziative favorevoli al miglioramento e alla manutenzione della democrazia.
In questo senso, internet non garantisce l’adozione delle innovazioni progettate per contribuire alla democrazia, ma di certo consente a quelle innovazioni di essere proposte e di competere per essere adottate.
Internet è un bene comune e come tale va salvaguardato.
Le regole implicite nelle piattaforme commerciali e non commerciali sono a loro volta capaci di influenzare i comportamenti, per esempio per quanto riguarda l’adozione di progetti culturali comuni tra le persone (come nel caso di Wikipedia) o per quanto riguarda l’attendibilità dello scambio di informazioni (spesso dibattuta nel caso di Twitter) o per quanto riguarda la garanzia della privacy (controversa nei casi di Facebook o Google). La possibilità di introdurre nuove piattaforme e nuovi strumenti incentivanti i comportamenti attenti alla qualità dell’ambiente informativo non va compressa dalle regole generali che governano la rete. La generatività e vitalità innovativa dell’ecosistema dell’informazione trasformato da internet è uno dei caratteri fondamentali della rete e il suo maggiore contributo all’ipotesi di farne uno strumento di progresso democratico. Anche se non garantisce di certo che il risultato finale sia effettivamente un progresso della democrazia.
Le regole che uno stato si dà in riferimento all’ecosistema internettiano hanno un peso molto grande sul delicato equilibrio che fa di internet un sistema vitale e generativo. E dovrebbero essere intese come uno strumento per favorire, appunto, l’emergere di innovazioni capaci di far progredire la democrazia, contrastando eventualmente le strutture che tendono a impedire questo genere di sviluppo.
La net-neutrality è una delle caratteristiche fondamentali della rete che consentono alle innovazioni di potersi candidare ad essere adottate. L’alfabetizzazione digitale è uno dei temi sui quali si gioca la partecipazione di larghe parti della cittadinanza al progresso democratico. La qualità dell’informazione e la consapevolezza dei delicati equilibri dell’ecosistema dell’informazione sono a loro volta beni comuni da manutenere e salvaguardare in nome della qualità della convivenza civile.
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