Eric Schmidt di Google vede i segni di una nuova bolla internet. (Reuters). Twitter, dopo Facebook, hanno capitalizzazioni virtuali da paura, a causa degli interventi di due megabanche che potrebbero portarle in borsa (ogni bolla deve avere qualcuno che la gonfia). Dopo Demand Media, sperano di arrivare a quotazione Glam Media, Pandora, Linkedin, Groupon, Zynga… (Gigaom). E non ci sono novità nella qualità delle valutazioni, perché internet cambia troppo in fretta (Seeking Alpha). Gli assennati sono preoccupati (Guardian). Qualcuno dice che “questa volta è diverso” (FernStrategy). Ma il gioco delle banche che fanno il ritmo della speculazione è sempre lo stesso (Fortune).
Se ne parlava in:
Bolla internet 2.0
Dopo Demand Media
Intanto, Dario ricordava le osservazioni di Schmidt e altri.
Di ritorno da 2 intense settimane in Silicon Valley, ti posso assicurare che tutti la pensano diversamente, dai pesci piccoli ai pesci piu’ grossi.
Nemmeno io sono un analista, ma:
– le aziende stanno incrementando gli investimenti in advertising
– i soldi stanno girando.
– le exit sono all’ordine del giorno (xchè c’è chi compra, vista la 1)
– stiamo mettendo in pratica quanto imparato negli anni scorsi
– ci sono moltissimi + angel investors rispetto al passato (le exit, i consolidamenti, la retention dei talenti porta ad avere molte persone + ricche che investono, non necessariamente VC)
– conosciamo meglio le potenzialità di internet e la tecnologia ci permette di fare cose 10 anni fa impensate (o impraticabili)
– la US101 è sempre a tappo e, come diceva qualcuno, il business viene misurato dal traffico sulla 101 e ti assicuro che nel 2007 e 2008 quando andavo, il traffico era 1/3
La bolla c’era quando si investevano milioni su cose inesistenti e progetto che non erano praticabili. Ora il clima è decisamente diverso.
Ma, ripeto, non sono un analista, sicuramente ci potrebbero essere indicatori che non vedo…