Alla Social media week, un convegno organizzato da Google-YouTube. Ecco qualche spigolatura.
Maria Ferreras, Google: “Offriamo audience: 15 milioni di utenti unici al mese, un miliardo di video visti al mese, in Italia. Offriamo business: creare ricavi per i video senza nulla togliere ai modelli di business tradizionali. Offriamo controllo: anche i video che gli utenti hanno uploadato senza permesso possono essere individuati e dotati di spot che rendono possibile monetizzarli”.
Andrea Portante, Rai: “Effettivamente possiamo dire che sono stati caricati da noi 10mila video della Rai sui canali YouTube ma altri 80mila sono stati caricati dagli utenti. Con YouTube siamo stati in grado di monetizzare sia quelli che abbiamo messo noi che quelli pubblicati dagli utenti. I video della Rai visti su YouTube sono molti di pià di quelli che sono stati visti sul sito della Rai”.
Lamberto Mancini, Anica: “Per il cinema la situazione è diversa. L’investimento iniziale per realizzare il prototipo cinematografico è enorme. Questo conduce a un’attenzione molto grande contro la pirateria. Ed è difficile pensare a usare la rete per fare fatturato adeguato”.
Nicola D’Angelo, Agcom: “L’italia è l’unico paese che adotta regole per le quali è la televisione a contaminare internet e non viceversa. Ma la tecnologia va avanti e non sarà fermata da queste difficoltà. Sta di fatto che la legge è densa di ambiguità per tutto quanto riguarda internet nel momento in cui entra in conflitto con la televisione. Il prossimo punto di attenzione sta nelle piattaforme chiuse che possono influire sul mercato in modo sempre più pesante”.
Guido Scorza, avvocato: “Oggi le regole dicono che fare televisione via internet è possibile ma le difficoltà normative sono enormi e possono scoraggiare le iniziative. Per esempio è molto più facile fare televisione via internet se non si fa un fatturato significativo…”.
Giampaolo Colletti, Femi: “Le microwebtv italiane sono passate da 6, nel 2006, a oltre 400, oggi. Danno un’immagine dell’Italia attiva e interessata a un’informazione che le grandi tv non sono in grado di dare”.
Alessio Bertallot, artista, organizza una trasmissione radiofonica mixando i brani musicali che lui stesso sceglie con quelli proposti dal pubblico via Facebook. Filippo Rossi, Caffeina, scopre la potenza inarrestabile della rete: “È la frontiera. E la frontiera non è un confine”.
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