Uno studio pubblicato sul sito di Harvard dimostra che in relazione all’impatto di internet sul business della musica si sono ridotti i ricavi della musica registrata e sono aumentati i ricavi dei concerti, specialmente (e questo è interessante) per i cantanti meno famosi, probabilmente perché con i media sociali sono riusciti a suscitare maggiore attenzione.
La musica è un laboratorio per molti business editoriali nel mondo digitale. La sua “crisi” è arrivata prima. E la sperimentazione anche.
Interessante. Resta da capire per chi vende(va) notizie a cosa corrisponde il “live”… 🙂
Azzardo un’ipotesi: e se i “live” corrispondessero a saggi e approfondimenti giornalistici? Non ho dati precisi, ma credo che l’ascesa di una casa editrice come Chiare Lettere e il fatto che in libreria i vari Travaglio, Saviano, Stella, ecc. abbiano sempre posizioni di riguardo (e credo vendano più di quanto vendevano 15 anni fa libri dello stesso genere)
Conoscete Raphael Gualazzi? È un giovane cantautore/pianista di Urbino. La sua musica mescola in modo intelligente jazz, blues, pop e canzone d’autore, molto apprezzato in Francia. Date un’occhiata al suo video “Follia d’Amore” qui: http://www.youtube.com/watch?v=yFDDWCUKLh4 e poi votatelo sul sito della Rai: Raphael vuole andare a Sanremo! (http://www.sanremo.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-ec109c07-6b22-4fd5-bce5-d48eee2c60ff.html).