In Spagna, a Madrid, hanno messo il wifi libero sugli autobus. A Madrid, città che ha subito un terribile attentato. In Italia, dicono, il wifi non si può lasciare libero nei luoghi pubblici, per ragioni di sicurezza. Chi capisce meglio di che parliamo, quando parliamo di wifi?
13/10/2010 19:08
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Chi capisce il wifi
13/10/2010 19:08
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Luca De Biase
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wifi assolutamente libero:
http://www.pierferdinandocasini.it/2010/10/13/wifi-libero-il-decreto-pisanu-va-abolito-perche-inutile-e-dannoso/
Uffa, sempre le solite storie… Il decreto Pisanu dice che se vuoi mettere il Wi-Fi devi garantire la tracciabilità degli utenti. Questo rompe le palle ai gestori che non hanno voglia/soldi di comprarsi un server di autenticazione (nonostante l’industria ne abbia fatti di completamente automatici addirittura interfacciati al registratore di cassa, per cui con un tasto si stampa uno scontrino con username e password a tempo, indipendentemente se si voglia far pagare o no).
Evidentemente ai gestori non frega un tubo di avere il wi-fi nei propri locali perchè se lo ritenessero un fattore di marketing, farebbero l’investimento nel server, come lo fanno in tante altre cazzate, tipo l’abbonamento a Sky e i megaschermi al plasma da 4000 euro.
Ma ammetiamo che si faccia il wi-fi libero per accontentare Pierfurby (la classica dichiarazione che tanto non ha prospettive di dovere essere seguita dai fatti, alla prossima dirà di abolire l’IRPEF sui lavoratori dipendenti.. lo ha già detto Luca Cordero ???? Ma va..), non appena verrà scoperto un giro di pedofili che usano il wi-fi libero per i loro affari, alzata di scudi.
P.S: Non esiste wi-fi gratis, come per i pasti, del resto.
Ciao Luca,
vero, ma fino ad un certo punto. Anche a Roma il wi-fi è sui tram (http://www.youtube.com/watch?v=EYNMFLp1PyI), il problema è andare oltre la miopia delle PA rivolgendosi proprio a chi l’ADSL ce l’ha e può condividerla (ristoranti, bar, locali), e partire dal basso, se aspettiamo che si muovano loro aspetteremo ancora anni. Non credo che la Pisano verrà annullata, si deve solo usare il modo corretto per adeguarcisi, non è così impossibile. Ai gestori interessa, ma mancavano sul mercato le offerte economicamente proponibili (ho trovato un sistema che costa 400 € anno per un’antenna wi-fi open senza autenticazione, che viene commercializzato ai bar! capisci che così facendo il mercato non può svilupparsi in “modo sano”).
😉
Mauro
vedo adesso questo post, beh a firenze il Sindaco ha provato a inserire fra le condizioni obbligatorie per i locali pubblici (tipo bar) che volevano il permesso per uno spazio all’aperto, la fornitura di wi-fi, insieme ad altre cose, tipo fasciatoi per i neonati e altro.
la risposta dei gestori dei locali è stata negativa. Nontanto per i costi (anche si) ma soprattutto per una questione di imposizione.
Alcuni bar di “charme” in piazze altrettanto di charme, mettiamo piazza signoria, hanno paura che gli si piazzi lì uno smanettone a costo zero.
Motivazione non condivisibile e forse pure miope , ma comunque rientra nelle scelte di una attività privata.