Non si capisce perché, nello stabilire alcuni prevalentemente sani principi di net neutrality validi per l’internet a banda larga, Google e Verizon abbiano deciso di introdurre una clausola diversa per l’internet mobile.
E’ chiaro che finora i provider delle reti senza fili hanno fatto più o meno quello che hanno voluto con la questione della neutralità della rete mobile. Ma non è chiaro perché, nello stabilire dei principi, si dovrebbe ammettere che potranno continuare a fare quello che vogliono per sempre.
Non solo perché internet mobile e fissa, dal punto di vista dei cittadini, è diversa per i costi ma non per il significato e per la sostanza del valore d’uso. Non solo perché ammettere la non neutralità della rete rallenta l’innovazione nel mobile (come appunto si vuole evitare che rallenti nel fisso). Ma anche perché ci sono diverse soluzioni, ancora poco sviluppate, ma che dovrebbero poter dare all’esperienza dell’internet senza fili la stessa qualità di quella fissa. O si vuole dire che wimax e wifi pubblica sono definitivamente condannate? O si vuole dire che l’internet mobile è il territorio nel quale le grandi compagnie possono giocare tutte le loro carte nel controllo dell’innovazione? Insomma, questa distinzione può valere come descrizione della realtà, ma a livello di affermazione di principio non mi sembra che regga.
Luca, la differenza tra internet tradizionale e quella mobile è che la risorsa mobile è limitata, per questioni fisiche di banda e interferenze. Visti i tassi di crescita dell’internet mobile, prima o poi il problema della congestione si porrà. Mi sembra quanto meno naturale che delle entità economiche si pongano il problema della gestione di una risorsa scarsa. Un discorso diverso potrebbero farlo delle Authority pubbliche, ma comunque sempre fino a un certo punto: la fisica è uguale per tutti. E la realtà (fisica) vince sempre sulle affermazioni di principio.