Basta. Basta?
15/06/2010 10:39
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Bavaglio a Fini
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Luca De Biase
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- Fabio Sacco su Parliamo di futuri/2 – Technopolitique. Asma Mhalla. BigTech e BigState. Il futuro del potere
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- coworking Bari su To be, or how to be: that is the question – digital humanities, identità, media
E’ vero, hai ragione, basta con questi continui attentati alla Costituzione, ai diritti di tutti i cittadini, alle leggi nazionali, per di più attacchi portati in modo subdolo, facendoli passare come aspetti di minore importanza di esigenze di ordine superiore, sempre in emergenza, sempre di fretta… basta con i ricatti ! La FIOM ha fatto benissimo a rifiutare il diktat del padrone di Torino !
per esprimere ciò che penso basta aggiungere un paio di ??
Mi piacerebbe tanto sapere davvero a che gioco stiano giocando F e B.
Mi piacerebbe tanto sapere cosa intenda fare (FARE, non dire) il PD, ai cui portavoce consiglierei la lettura di Non pensare all’elefante di George Lakoff. La tesi del libro si limita a indicare un’unica regola: “quando state discutendo con i vostri avversari non usate mai il loro linguaggio”. Chissà mai che il PD diventi credibile agli occhi dei suoi elettori, ché a quelli degli altri già non lo è. Roba che per non annoiarsi la maggioranza deve farsi opposizione da sola. Appunto.
Riprendendo una analogia di Luca, si potrebbe dire che la questione del bavaglio sia un perfetto esempio di strategia della disattenzione. La più grande industria del Paese cerca di imporre un accordo che va contro una mezza dozzina di leggi della Repubblica (quella vera, non quella di Largo Fochetti) e un paio di articoli della Costituzione e tutti i giornali perdono tempo a lamentarsi che invece di pubblicare le veline (nel senso di notizie, non di presentatrici e valette TV, di quelle pubblicano i calendari in desabillè) che gli girano i PM gli toccherà lavorare (orrore) per riempire le pagine. E infati, piazzono il post-it ed escono in bianco (sempre meglio che lavorare, finchè il pubblico compra).
Oltretutto piacerebbe sapere perchè la FIAT di Marpionne vuole spostare a Pomigliano, lo stabilimento che ha il più alto costo per unità di prodotto tra quelli che ha in Italia, il modello che ha il più basso margine industriale. Il sospetto (più che un sospetto, mi dicono gli amici ex-colleghi FIAT) è che venga fatto per chiudere COMUNQUE, della serie, ci abbiamo provato ma la crisi, la concorrenza, Epifani, la Camorra, Saviano, lo Stato, Berlusconi, mia zia, ce lo hanno impedito…. Mucchetti, con il quale mi trovo d’accordo un terzo delle volte, ma questa volta sì, ha fatto questa domanda un po’ di mesi fa. Nessuna risposta, nemmeno una ripresa da parte di tanta gente di solito molto acribiosa, anche il buon Oscar Giannino su Radio24.
Vedo difficile chiudere Pomigliano finché non cambieranno le regole dei famosi ammortizzatori sociali. Ora servono a tutte le imprese per apparigliarsi con i mercati internazionali, e Marchionne fare da tracciato, domani quando serviranno ai lavoratori allora qualcuno potrà chiudere. Sarà ancora poco perché quando le imprese non vanno (non parlo più della Fiat) devono fallire.