L’Alitalia perde clienti sulla Roma-Milano anche perché le persone preferiscono le videoconferenze e il treno, dice Rocco Sabelli. Dunque c’è concorrenza… La stessa Antitrust dice che la compagnia sta rispettando gli impegni. Sono forse risposte preventive alla questione sollevata dalla Federconsumatori secondo la quale l’unificazione di Alitalia e AirOne limita la concorrenza, tanto che il governo ha dovuto intervenire con una legge “ad compagniam” (27.10.2008 n.166) per dire che Alitalia non aveva bisogno di autorizzazione Antitrust.
Intanto, l’Alitalia manda uno spot in tv. E la musica di sottofondo è Only you…
La tratta Milano-Roma è la quita più battuta al mondo. Nell’articolo “Most Popular Airline Routes Which Shouldn’t Be” http://www.treehugger.com/files/2009/01/popular-air-routes.php di Treehugger si apre l’articolo parlando dell’assurdità della tratta aerea Milano-Roma con, “This tally of the most popular airline routes reveals that several of the busiest flight routes are absolutely unnecessary. In the top three, we can understand the Hong Kong to Taipei trip, and numbers two and three–LA to New York and London to New York. But Milan to Rome at number 5–come on! It’s a 4 hour train ride , with high speed links, through the Tuscan countryside–what could be better? Or a 6 hour drive along the autostrada del sole–either of which would be an improvement on flying.”
In poche parole, si dice “ma far favore! Sono solo 4 ore di treno attraverso la campagna toscana, cosa potrebbe esserci di meglio? O 6 ore in macchina, in ogni caso sarebbero un miglioramento (in termini ambientali) al volo”
Anche perchè:
1) da quando si sono fuse, le due belle de mamma hanno portato quatte quatte il tempo ufficiale di volo Mi-RM da 50 minuti a un’ora e dieci (più quarantacinque per cento) così non sono più in ritardo per definizione
2) Da dicembre prossimo la Mi-RM si fa in 3 ore (variante che taglia fuori Bologna)
3) Comunque la CAI diventerà una succursale di Air France perchè non ce la farà mai. La struttura di csti è ancora barocca e la pretesa di portare gente a Roma per poi mandarla a Oslo fa ridere.
A proposito di Antitrust, ma lo spot di Alitalia su Canale 5, l’unico mi pare dove fin’ora sia andato in onda, non è la dimostrazione di un conflitto d’interesse grande quanto una casa?
Insomma è chiaro che il premier abbia promesso la compagnia a Caio in cambio degli spazi pubblicitari…povera (Al)Italia!!
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