Riporta wsj che l’accordo raggiunto a Bruxelles sul pacchetto telecom è un compromesso tra le richieste dei detentori di copyright e i sostenitori della libertà di espressione. Non si parlerà di internet come diritto fondamentale dell’uomo. Ma non si darà alle telco e ai governi il compito di perseguire i “pirati”: ci vorrà sempre la polizia e la magistratura. (O almeno questo è quanto si comprende dai primi resoconti).
Ma le decisioni vanno molto oltre questo aspetto. Storia da seguire.
Robin ha scritto un buon post. Secondo me è proprio sbagliato non considerare Internet come diritto fondamentale. E’ interessante notare come contrariamente ai trend della politica su http://www.blackouteurope.eu/ ci siano almeno 3-4 associazioni italiane.
Un colpo alla botte e l’altra al cerchio…compromesso per la lotta al peer to peer, come dici, ma al contempo spunta una parte che potrebbe fare andare a gambe all’aria la neutralità della rete
Un pacchetto di legge che darà il via libera al filtraggio del traffico da parte degli operatori di rete, andando a ledere non solo il diritto alla privacy, all’informazione e alla libertà di espressione dei consumatori, ma anche il diritto di impresa che fino ad oggi ha permesso alla rete Internet di crescere e rinnovarsi.
Altro che compromesso
http://pennedigitali.libero.it/2009/salavguardare-la-netneutrality-dai-lobbysti/
sì, ma il voto è per oggi giorno 6 Maggio, non il giorno 5…