Luca De Biase An Italian journalist writes about what's happening in his funny country:
a laboratory for the study of broken democracy and creative capitalism.
Plus news about media and cultures.
Insomma: spero che sia vero. Credo che l'attacco al sistema delle lobby sia molto coraggioso. Credo che sia umanamente molto carico. E che dia il segno di un cambio di rotta del quale c'è davvero bisogno. Dice tutto quello che vorrei sentire? No. Dice molto di più di quello che di solito si sente da un politico? Sì. Imho.
Le intercettazioni non piacciono al governo. Che ha deciso diverse misure per limitarne l'utilizzo da parte della magistratura inquirente. Ma si può sorridere sull'ipotesi - paradossale, certamente - che si sia trovato un metodo per bloccarle definitivamente, un metodo persino geniale nella sua semplicità: lo Stato smette di pagarle. Ne parla un articolo del Corriere.
I cosiddetti scontri di ieri sono a quanto pare stati voluti da un gruppetto di estrema destra che è riuscito a raggiungere piazza Navona armato di spranghe. Chi li ha lasciati passare? Pare che il ministro dell'Interno, sentiti gli inquirenti (e il sindaco di Roma?), riferirà in Parlamento.
Gli studenti in generale si mantengono saggiamente non-violenti. Speriamo.
Barack Obama ha raccolto 600 miliardi di dollari per la sua campagna elettorale. Il piano originale del governo americano per salvare le banche dalla catastrofe finanziaria nella quale si erano cacciate era da 700 miliardi di dollari (un poco aumentati successivamente).
Quelli di BreakingNewsOn non aspettano che i lettori vadano sul loro sito. Il notiziario di BNO cerca i lettori via Twitter o FriendFeed. Promette un servizio accurato e ipertempestivo (Steve Rubel dice che la promessa è mantenuta).
Il modello di business è semplice: BNO regala le notizie e spera nelle donazioni dei sostenitori. Dopo ProPublica ecco un nuovo esempio di giornalismo per la cittadinanza che tenta di mantenersi con una forma di beneficenza.
Tutti cercano il modo di infilare pubblicità nei video su internet. Blip.tv ha una piattaforma per collocarli nei video che si scaricano online. Gli spot vengono da DoubleClick. E possono essere piazzati nei video scaricati da iTunes (la stragrande maggiornanza dice il ceo Mike Hudack) o altrove. La piattaforma può servire a finanziare anche i più piccoli creatori di contenuti. E questo forse ne è l'aspetto più interessante.
In attesa del lancio di Dmin.it che potrebbe favorire lo sviluppo di un modello di business sensato per tutti gli autori.