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Sabato, 1 novembre 2008
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La rete di tutti
Se la rete è di tutti, tutti possono essere in rete.
Ci sono tante persone che vogliono essere felici, studiare, lavorare, conoscere e farsi conoscere da altre persone, chiacchierare e crescere.
Ci sono quelli che se ne approfittano. Ci sono i fascisti. Ci si sono i poliziotti. Ci sono gli ultras del calcio. Ci sono gli amanti del menar le mani. Ci sono tante persone che vogliono sfruttare gli altri.
Una società è fatta così. E la rete di una società non può che essere simile alla società che la usa.
Ma i violenti e i potenti avevano già molti mezzi per esprimersi.
Internet invece ha dato uno strumento per parlare e per ascoltare voci diverse anche a chi non aveva nessuna voglia di imporre il suo discorso agli altri, ma solo di dire qualcosa per qualcuno che volesse conversare.
Ne è nato un medium innovativo. Che può servire anche all'organizzazione e all'alimentazione di una lunga lotta non-violenta, strategicamente orientata a innovare la cultura di una società oggi dominata e banalizzata dalla fiction inventata dal potere.
Sarà lunga. E sarà difficile. Molto difficile. Ma non impossibile. Perché le persone possono spostare il limite del possibile.
Perché il limite del possibile è innanzitutto nelle menti: esprimersi, connettersi, testimoniare in modo non-violento un'idea intelligente di convivenza civile, sviluppare una visione del mondo aperta, pragmatica e creativa, dotata di valori umani sensati... (I ragazzi che pensano e si comportano così sono ammirati. Mentre quelli che arrivano col camioncino e ragionano solo con il bastone sembrano terribili, insensati e ridicoli come gli aspiranti attori che litigano in un reality).
10:45:55 AM  ;
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2008
Luca De Biase.
Last update:
2-12-2008; 12:02:30.
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