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Domenica, 22 ottobre 2006
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Consapevolezza wanted...
Leggendo "I nuovi limiti dello sviluppo" (Donella e Dennis Meadows, Jorgen Randers) si soffre. Ricordo quando una trentina d'anni fa ho letto la prima versione di quel libro. La popolazione aumenterà, inquinamento e produzione industriale esploderanno, le risorse incontreranno i loro limiti. Scenari terribili.
Dopo tanti anni continuiamo a vivere come una popolazione di animali di laboratorio, senza alcuna consapevolezza dell'esperimento al quale noi stessi ci stiamo sottoponendo.
Dobbiamo raccontarci qualcosa di nuovo. Per non finire arrostiti nell'incendio che stiamo alimentando. E per non avere quell'impressione di disastro incombente che tentiamo di rimuovere. E per avere la prospettiva di vivere una vita migliore.
Tra le molte sfaccettature di questa vicenda c'è quella del modo in cui ci raccontiamo. Dunque quella dei media che non riusciamo a indirizzare verso la costruzione della consapevolezza e del progetto. Che succederà?
Uno scenario è questo. I vecchi media sono in crisi. Per uscirne devono cambiare atteggiamento nei confronti del pubblico attivo e scegliere la qualità. E il pubblico attivo può spingere verso la consapevolezza dei problemi che l'umanità deve affrontare in modo nuovo per salvarsi e nello stesso tempo ridefinire pacificamente la convivenza civile.
Le responsabilità dei media sono chiare. Anche il pubblico attivo può cominciare a prendere consapevolezza delle proprie potenzialità. E' uno scenario, non una previsione. Uno scenario. Tutto da discutere, come dimostrano gli interventi di commento a un post precedente di Marco Camisani Calzolari e Maurizio Goetz. Intanto Beppe Caravita riporta nuove informazioni sui problemi ambientali incombenti.
Certo, negli ultimi anni abbiamo fatto passi avanti nelle politiche ambientali. Ma è necessario un salto di volontà politica. Difficile pensare che avvenga senza un salto di consapevolezza nel pubblico, l'unica forza che può poi spingere i politici nella direzione giusta. Tutte cose che sappiamo... La novità è che il pubblico attivo può parlare a voce più alta...
Non voglio fare nè l'ingenuo né il cinico. Si tratta, certo, di un tema di gestione del consenso, dell'informazione, della discussione. Tutti fenomeni non nuovi e non facili da definire. Ma come nel caso della crisi dei media e della politica che stiamo vivendo, anche in questo caso, occorre arrivare a scoprire le conseguenze della crescente influenza del nuovo medium costruito dal pubblico attivo. Ci vuole un approfondimento.
pubblico attivo, ambiente, crossmedia
6:33:59 PM
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Antropologia della biografia
Che succede in una famiglia quando qualcuno vuole fare la biografia di uno dei suoi membri più famosi? Sto leggendo "Quella sera dorata" di Peter Cameron (Adelphi, 318 pagine, 19.00 euro).
Uno studente vuole scrivere la biografia di uno scrittore defunto. La famiglia è coinvolta perché deve gestire il patrimonio letterario dell'artista. E perché la biografia potrebbe far emergere storie che avrebbero dovuto restare riservate...
Peter Cameron, biografia, famiglia
12:41:58 PM
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Luca De Biase.
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2-11-2006; 20:42:44.
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