Luca De Biase An Italian journalist writes about what's happening in his funny country:
a laboratory for the study of broken democracy and creative capitalism.
Plus news about media and cultures.
E Roberto Benigni ne ha letto il XXXIII canto ieri in Arena. Pensieri semplici e grandiosi ha pronunciato Benigni, che non si è dimenticato di esordire spiegando che ormai siamo buoni e per par condicio dopo aver parlato male per cinque anni del governo adesso si parlerà male per cinque anni dell'opposizione. Ma poi è andato a fare lezione. E non si può dire che si sia portato male.
Riferimenti colti sulla straordinaria importanza di Verona e dell'Italia nel lungo rinascimento che va dal Duecento al Settecento. Bellissimi esempi tratti dalla vita quotidiana nella sua Vergaio. Come quello della Iolanda che la c'aveva il figliolino cieco poveretto. E una volta l'è stata vista a dirgli: guarda che bello questo ciliegio! guarda che bello il ciliegio! come se la bellezza lo potesse guarire...
Beh, visto che i versi sono di Dante, Verona li ha ispirati, l'Arena li ha ospitati e che Benigni non può non essere sensibile ai creative commons; visto che non riporto niente altro che i versi di Dante letti da Benigni... sono sicuro che nessuno si arrabbierà per questo video assolutamente amatoriale. ("Il solo regalo che c'ha fatto Dio è la vita. E a me mi garba tanto la vita. Che la morte sarà l'ultima cosa che faccio")...
«Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'etterno consiglio, ....