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Microsoft voleva essere più internettara

La Microsoft non ha mai amato profondamente internet. Nel 1995, a un dipendente che gli suggeriva di fare come Netscape e regalare il software per navigare in rete, Bill Gates rispose iroso: “Ma sei diventato comunista”? Nella prima versione del suo libro The Road Ahead, Gates dimenticò di parlare di internet. Poi fece un cambio di programma deciso alla fine del 1995. Ammazzò Netscape. E andò avanti. Ma di sicuro non ha lasciato un’azienda internettara. La Microsoft ha tentato di comprare Yahoo! ma non ce l’ha fatta anche per un conflitto culturale con la popolazione...

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Ma quanto costa la piattaforma di pagamento dei telco?

La piattaforma unica per i pagamenti con i cellulari, voluta da tutti gli operatori normali e alcuni virtuali, è stata annunciata senza spiegare quanta parte delle transazioni resterà alle telco e quanta andrà ai fornitori di contenuti e servizi. In passato, le telco italiane volevano la maggior parte del prezzo della transazione. E questo ha ridotto lo sviluppo delle applicazioni e dei contenuti sulle loro piattaforme. Oggi hanno di fronte il benchmark della Apple, col suo 70% a favore dei produttori di software e contenuti. E se gli editori, come Class e Sole 24 Ore, si sono detti pronti a...

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Fet11 – le ambizioni della ricerca europea

C’è chi sta progettando il primo completo simulatore del cervello umano, chi fa stormi di robot che si organizzano da soli per raggiungere un obiettivo, chi sta creando la tecnologia per riempire la nostra vita di sensori: per proteggerci e proteggere l’ambiente. C’è tanta scienza, bella tecnologia, moltissima ambizione nell’Europa dell’innovazione. Mancano gli eroi, i modelli sociali, il fascino: o meglio, ci sono ma non appaiono. Fet11 è una grande occasione per comprendere che l’Europa ce la può fare, ma solo se ritrova l’orgoglio del suo progetto...

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Studiare da Marco Arment

Marco Arment – un giovane simpatico, modesto, ragionevole – ha fatto Instapaper: ha scovato un bisogno inespresso, quello di mettere da parte storie lunghe trovate sul web – mentre si va di fretta al lavoro o sul cellulare – che si vorrebbe leggere con calma più tardi, e lo ha soddisfatto con un’app che funziona benissimo, dal design minimalista e dal prezzo contenuto. Ha anche una versione basilare gratuita che riesce benissimo nell’intento di far venire voglie di avere “la cosa vera”. Ha spiegato che l’assenza della app gratuita per...

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Un giornale come se fosse un gioco

Un vecchio articolo sulla vita quotidiana in una casa di produzione di videogiochi prende la forma di un gioco da esplorare. E’ una ricerca teoricamente molto chiara: creare un nuovo format per le notizie che sia accattivante come le metafore dei videogiochi. (La storia è su Los Angeles Times)

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Discutibili discussioni sui tablet

Matt Rosoff ipotizza che la vicenda dei tablet sia una bufala. Che si tratti di una sorta di curiosità passeggera capitata agli amanti degli iPhone e che rientrerà presto nei ranghi: niente era post pc, secondo lui. O almeno questa è l’ipotesi. I dati che porta a sostegno della tesi sono piuttosto poveri. L’analisi è però da prendere in considerazione. L’eccesso di effetto-moda può dare impressioni sbagliate. Ma il problema è se prende a funzionare l’effetto-rete: cioè se la nuova tecnologia si diffonde abbastanza sa diventare un vero generatore di valore per gli...

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Albert-László Barabási sa usare il telefonino

Albert-László Barabási, Alex Pentland, Carlo Ratti e altri, usano i telefonini e i sensori per studiare il comportamento delle persone nei loro spostamenti e nelle loro relazioni. Senza bisogno di ascoltare le telefonate riescono a prevedere molti fenomeni. Il Wall Street Journal in un lungo articolo riporta alcuni risultati. Si possono comprendere i comportamenti in modo tanto capillare da intuire che due persone stanno parlando di politica oppure che un tizio sta per prendere l’influenza senza bisogno di altro che della possibilità di registrare gli spostamenti del suo telefonino...

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Emi Gal crede ai team distribuiti

Emi Gal crede che l’organizzazione di un’azienda basata su team di persone distribuite in molti posti e non concentrate in un unico ufficio sia possibile e positiva. In questo intervento contesta i miti contrari. —————————————————————–Nel frattempo – hai visto i post:Perché “Cambiare pagina“Habemus papam – deficit di accudimentoPrezzi di libri: carta e ebookLink economy e comportamenti...

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Matteo Berlucchi e aNobii

Bella intervista a Matteo Berlucchi su aNobii e quello che succede nel mondo dei libri digitali. Matteo sa quello che dice. Anche se non dice tutto quello che sa: il suo mestiere non glielo consente…

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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