La commissaria europea al commercio Cecilia Malstroem ha annunciato un cambio di paradigma nelle trattative per il TTIP, il controverso e oscuro accordo di libero scambio con gli americani. Tra le questioni più discusse, l’idea che per proteggere gli investimenti di aziende provenienti dall’altra parte dell’Atlantico contro cambiamenti normativi che li penalizzano si potesse ricorrere solo a un arbitrato: se ne deduceva che tra lobby e pressioni varie, gli interessi delle aziende avrebbero prevalso sulla sovranità delle democrazie. Un po’ lo stesso dibattito che nel Pacifico si avverte nelle discussioni sull’analogo trattato TPPA. (Sole)
La Malstroem ha corretto il tiro dicendo:
1. Non si ricorrerà all’arbitrato ma a vere e proprie corti con primo e secondo grado. La magistratura indipendente avrà il potere di equilibrare il potere delle lobby e dei governi
2. I governi mantengono il diritto di scegliere le politiche (per esempio su ambiente, urbanistica, welfare, salute) e la protezione degli investitori «non deve essere interpretata come un impegno da parte dei governi a non cambiare il quadro legale nazionale compreso il caso in cui un cambiamento può avere un effetto negativo sulle aspettative di profitto degli investitori»
Si aspettano le reazioni degli americani: Politico. Background: Parliament. Discussioni: Scienze Business.
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