Partirò.
Il partito è un participio passato.
(Il partito del futuro tecnicamente non c’è ancora).
perplessità
Le muraglie che rischiano di dividere il web
Raffaele Mastrolonardo segnala che l’Economist esce domani con una copertina dedicata ai rischi che corre la struttura aperta del web. Dagli attacchi alla net neutrality alla sua assenza completa nel mondo dell’internet mobile, dalla Cina alla intromissione censoria di molti altri governi, dalla crescita di nuove piattaforme chiuse alle conseguenze di una domanda montante di difese contro l’utilizzo spregiudicato che alcune aziende fanno della tecnologia per conoscere i comportamenti degli utenti invadendone la privacy… Contro le muraglie che rischiano di dividere il...
Google docs al rallentatore
Da mesi Google aggiunge nuove funzionalità ai suoi Docs – il software che si usa online per creare documenti. Ma lavorandoci sopra in modo continuativo si ha l’impressione che il risultato non sia positivo. Le funzioni in più non sono sempre necessarie. Ma generano, si direbbe, uno straordinario rallentamento dell’interazione. Scrivendo velocemente il sistema non riesce a stare al passo e le battute si perdono tra la tastiera e la cloud. Google ha sempre avuto una grande attenzione all’essenzialità dei suoi servizi. Se vuole aggiungere funzionalità lo potrebbe fare in...
Le ultime puntate della fiction politica
Boh. C’è chi ci capisce molto più di me. Ma da tempo noto che la politica non è più solo uno spettacolo. Più nello specifico sembra una fiction, con tanto di autori, protagonisti, comparse, stagioni, stili, pubblicità… (Due post precedenti, per esempio). E ci possono essere anche i flop. Se per esempio le puntate di agosto finissero con un accordo che riporta dentro la maggioranza il gruppo di Casini con un grande accordo anche con la Lega, o se finissero con l’approvazione delle leggi più desiderate dai politici che hanno guai con la giustizia, o se finissero con...
Pazzi da museo
A quanto pare il diritto d’autore genera situazioni paranoiche non solo nella musica. Alla Fundació Joan Miró di Barcellona ci sono tre addetti a impedire ai visitatori di fare fotografie: ma almeno in genere lo fanno simpaticamente. Però questo può generare conversazioni interessanti. Dalle quali si scopre per esempio che al Musée d’Orsay le persone che prendono l’audioguida hanno il diritto di ascoltarla da soli. Se raccontano quanto hanno appreso dall’audioguida ad altre persone che ne sono prive vengono redarguite e bloccate. Non si sa bene che cosa...
Update sulle morti annunciate nella tecnologia
Lo stato di salute del web resta ottimo, si diceva. Nonostante la diagnosi pesantissima proposta da Wired.
Da non perdere il pezzo di Harry McCracken sulla paradossale quantità di morti prematuramente annunciate nel mondo della tecnologia.
Facebook Places: dentro e fuori
Parte Facebook Places in America. E si possono condividere le informazioni sul luogo dove ci si trova. La regola per la privacy è ancora una volta discutibile. Si deve dichiarare la propria adesione per consentire alle applicazioni di usare la localizzazione. Ma nei confronti degli amici che usano applicazioni che coinvolgono la localizzazione, invece, non serve il permesso: se non si desidera condividere questa informazione con le applicazioni degli amici – a quanto pare – si deve dichiarare di non voler far sapere dove ci si trova. “You may want to share your check...
Lo stato di salute del web
Il web sta bene. Non è morto. E sta ancora crescendo. Anche se se ne può discutere. Chris Anderson e Michael Wolff segnalano – sulla base di dati Cisco – che la percentuale di traffico internet che riguarda il web è in diminuzione rispetto ad altri utilizzi. E colgono l’occasione per tirare le somme: le apps sono il futuro ed essendo parte di un mercato più controllato dai grandi operatori finiranno per ridare ordine alla rete, rafforzare il capitalismo, mettere fine alla confusione dell’internet troppo aperta. Può essere vagamente forzato: lo ammette lo stesso...
Allusioni e diffamazioni
Se il cardinale Tettamanzi lancia una forte accusa contro chi usa la politica come mero strumento di potere e arricchimento personale, perseguendo con violenza gli interessi dei singoli e dei singoli gruppi, fa certamente bene. Non fa nomi perché forse potrebbe incorrere in errore e anche perché la legge sulla diffamazione è tanto ambigua che non si interpreta facilmente. Ma se questo viene detto quando tutto il potere è concentrato in una parte e quella parte è piena di gente accusata di ogni genere di violento perseguimento di interessi personali, non si scappa. L’interpretazione è...
Corruzione tra privati. In America è punita. E in Italia?
Un manager di medio livello della Apple è stato arrestato per frode e riciclaggio. Prendeva tangenti da alcuni fornitori asiatici. Non è esattamente corruzione, perché quel concetto è riservato ai funzionari pubblici. Ma insomma è qualcosa di molto simile. In America si riesce a combattere. E in Italia?
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