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La forza informativa dei legami deboli

Eytan Bakshy ha scritto un articolo molto interessante sulla forza dei legami deboli nell’ambito dell’informazione che circola su Facebook. Ovviamente cita l’articolo di Mark Granovetter. In pratica dice che le probabilità di considerare con attenzione un’informazione trovata su Facebook grazie a un legame debole sono più alte delle probabilità di considerare con attenzione un’informazione segnalata da un legame forte (una persona con cui interagiamo costantemente). La conclusione però mi pare azzardata: secondo Bakshy la sua scoperta dovrebbe ridurre le...

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Groupon registra perdite: consumatori stanchi, risparmiatori preoccupati

Groupon registra perdite inattese nel trimestre trascorso e si scusa dicendo che ha dovuto pagare più tasse del previsto all’estero, dove si sta espandendo velocemente (Bloomberg). In effetti, le tasse sono un costo tutt’altro che inatteso, anche se gli analisti non se lo aspettavano. Il capo di Groupon, Andrew Mason, è noto per mettere in giro voci strambe sulla sua vita (Inc.). Probabilmente, la stanchezza dei consumatori e le loro difficoltà economiche possono essere considerate una possibile causa delle difficoltà di Groupon. Al di là di queste difficoltà, la strada aperta da...

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La privacy su Facebook e Amazon è probabilistica

Tal Givoly sembra uno hacker che ha rivolto la sua attenzione a dimostrare che le tecnologie a difesa della privacy, su Facebook e Amazon, sono attaccabili. E riesce a dimostrarlo. In pratica fa vedere che se uno pubblica qualcosa in rete lo si può trovare perché quel contenuto ha un indirizzo e se qualcuno lo trova e lo linka quel contenuto diventa pubblico. E questo avviene anche se chi ha pubblicato – per esempio una foto come quella qui sopra – era intenzionato a farla vedere solo agli amici. Il post dimostra due errori nel sistema di protezione della privacy su Facebook e...

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Comincia il corso: internet e cultura allo Iulm

Oggi comincia un corso allo Iulm che l’università, nell’affidarmelo, ha deciso di intitolare “Information technology e nuove piattaforme culturali“. Spero che possa servire a chi intende non solo prepararsi a “lavorare” nell’economia della cultura, ma  anche immaginare come contribuire a progettare l’innovazione in quell’ambito. Perché se c’è una scommessa che si può tranquillamente vincere sul futuro dell’economia della cultura è che le tecnologie digitali avranno sempre più imporanza. E per innovare non si potrà fare a...

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Pubblicità mobile

Uno studio dell’Osservatorio Mobile Marketing & Service del Politecnico di Milano:
“Nel 2011 quasi la metà dei 100 top spender italiani in advertising ha sviluppato almeno un’applicazione Mobile. Il Mobile Advertising è cresciuto del 50%, passando da 38 a 56 milioni di euro, pari al 5% del totale mercato ADV su Internet. Entro 2 anni previsto il sorpasso della quota 10%. Spicca, in crescita dell’81%, il settore dell’automotive, che scalza banche-finanza-assicurazioni”.

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Facebook vuole il mio numero di telefono

Da un paio di giorni non entro in Facebook. Quando mi collego appare una pagina intitolata “Completa il controllo di sicurezza”. Serve a chiarire che non sono un robot. E che non ho troppi account. “I controlli di sicurezza aiutano a mantenere Facebook un sito affidabile e privo di spam”. Bene. E come fanno a mantenere Facebook un sito affidabile e privo di spam? No. Non eliminano la quantità di messaggi e inviti a fare cose. Naturalmente non eliminano la pubblicità che non è spam. Non eliminano le cavolate. Del resto, quelli sono giudizi soggettivi. Eliminano chi non...

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Summify e Twitter

Twitter ha comprato Summify, una start-up nata in Romania e che si è sviluppata in Canada, il cui prodotto serve a riassumere in modo abbastanza completo un argomento che si è sviluppato sui social network per poi condividere il riassunto con i conoscenti anche per mail (il bello è che la mail si concludeva con un rassicurante messaggio che spiegava come su quell’argomento il lettore ora sapesse più o meno tutto ciò che era uscito di rilevante – in inglese la formula sintetica era “you’re done”). Si tratta certamente di un bisogno sempre più sentito per cercare...

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Annuncio Apple: iPad per imparare

Phil Schiller, capo del marketing della Apple, ha dunque annunciato iBooks2, una nuova app per i libri di testo che promette di cambiare l’esperienza dell’apprendimento. I nuovi libri, pensati per usare a fondo le tecnologie comunicative del tablet, saranno in vendita sull’iBookstore. E i primi volumi saranno prodotti da Pearson, McGraw-Hill e Houghton Mifflin Harcourt. (via Gigaom)
vedi anche:I libri di scuola stanno per cambiareA proposito di libri di scuola

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In un angolo dell’economia dell’informazione: un carattere del denaro

Ieri sera alla Digital Accademia, conversando di strategie editoriali con Mafe De Baggis, Sergio Maistrello, Filippo Pretolani, è venuta fuori una riflessione laterale. Che forse merita una sottolineatura. Nel contesto delle innovazioni sottostanti alla grande trasformazione dell’editoria emergono un paio di novità concettuali che servono a porre il problema dei modelli di business editoriali in modo forse inatteso:1. Marshall McLuhan e Bill Gates sono stati citati, in due occasioni distinte, come fonti di una osservazione: il denaro è una forma di informazione2. Yochai Benkler, e altri...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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