Luca De Biase
An Italian journalist writes about what's happening in his funny country:
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Sabato, 2 febbraio 2008
 

Ancora sulle domande

Noto dall'immediato commento al precedente post che la difficoltà si spiegarsi è grande e merita uno sforzo in più. Orientalia4all mi pone alcune domande e vuole risposte. Temo che dovrò annoiare i lettori con un lungo post. Riprendo dunque il post di Orientalia4all e inserisco le risposte. (Puntate precedenti: qui).
Ora vorrei associarmi all'idea di Luca De Biase di "un'agenda dei cittadini fatta dalla conversazione dei cittadini" (in questi ultimi giorni ha scritto diversi post, peccato non poterli linkare singolarmente). L'idea è che anche in piccolo l[base ']informazione che emerge dal medium che stiamo costruendo in rete, coi nostri siti e i nostri blog, influisce sull[base ']agenda politica del paese.
De Biase ha perfettamente ragione sul potere che riguarda i grandi media, e basta leggere il post di un grande giornalista, editorialista e critico di carta e TV americano, Jeff Jarvis, quando pochi giorni fa notava che la prima pagina del New York Times del 30 gennaio non riportava la vittoria di Hillary Clinton in Florida, e neanche la riportava con un articoletto interno, mentre era bella lì sulla prima dello Washington Post. E si chiedeva come mai.
Dubbio lecito, domanda più che lecita.
E' cosa risaputa che i grandi media influenzano il parere dei cittadini e quindi i voti, e influenzano anche il comportamento dei politici. Se è vero che dietro a loro ci sono dei gruppi politici o economici, è anche vero che un buon giornalista o un gruppo di bravi giornalisti può fare molto per l'immagine dei politici, oppure quella di un certo potere politico o economico, in bene o in male. E la sensazione di stabilità o instabilità che traspare dalla notizie o dall'immagine dei media influenza le borse, i mercati e così via.Questa agenda dei cittadini di De Biase fatta dalla conversazione dei cittadini sarebbe quindi fatta da tutti quelli di noi, blogger, che aderiscono. Un piccolo medium.
Ok dunque fin qui. Ma vediamo il resto.
Ho qualche domanda da rivolgere a De Biase, visto che si pone come punto aggregatore e catalizzatore di questa iniziativa. Un'agenda che, seppure senza alcuna organizzazione formale, di fatto c'è nel filo che lega i blog e che si può seguire con le discussioni, i video e i libri (ci mancano i commenti! sbrigati Ludovico..) che vanno per la maggiore fra i blogger di BlogBabel, che con 12.552 blog è più che rappresentativa della blogosfera italiana.
Non mi pongo come punto aggregatore e catalizzatore di questa iniziativa. Non sono il primo e non sarò l'ultimo a parlare di questa questione. E non credo che nessuno possa neppure lontanamente pensare di fare da aggregatore e catalizzatore di un fenomeno emergente dall'attività, dall'intelligenza e dal senso civico di moltissime persone di buona volontà. Tante idee verranno fuori, tante soluzioni strutturali saranno proposte. E, per effetto-rete, alcune avranno più influenza delle altre. BlogBabel è certamente tra queste. Mi segnalano OpenPolis. E Stefano sta preparando la sua proposta. Come sicuramnte GG e altri.
De Biase personalmente che agenda ha? E dell'agenda chi ne può far parte, gli alfa blogger o tutti i blogger? Ha citato per esempio il post di Ludovico sul ritardo (lievissimo, in realtà) dei mezzi pubblici milanesi come fonte di informazione. E' un post carino, mi ha fatto sorridere pensando che a Roma i disservizi erano decuplicati, ma questa mi sembra un'informazione abbastanza banale e scontata per rientrare in un discorso politico più ampio in questa Italia così disastrata. E di post così ne escono spessisimo.
Indendevo qui parlare del metodo e non dei contenuti dell'agenda. Non per sottrarmi (del resto commento anche altre cose e si capisce come la penso quando ho un'opinione). Ma perché il tema vero qui è che il medium ha una sua struttura e la struttura ha la sua funzione contenutistica. Mi spiego meglio: il tema è fare emergere un medium che solo per il fatto di esistere trasforma il potere attualmente assoluto dei media gerarchici in un potere relativo. Per riuscirci deve essere consapevole di questa sua funzione. E quindi qualcuno la deve pur dire.

La mia agenda è irrilevante. O meglio: in questo momento mi pare rilevante soltanto l'istanza di dichiarare che l'informazione possa essere una funzione indipendente dallo scopo politico-partitico delle notizie. Ovviamente non c'è informazione obiettiva. Ma ci può essere un'informazione che non nasce da uno scopo politico-partitico. Se questa possibilità è negata, allora tanto vale lasciar fare tutto ai partiti.

Quanto a dettare le regole di chi ne fa parte e chi no. E' assurdo pensare che regole del genere possano essere dettate da chiunque. E tantomeno da uno che non fa che scrivere qualche post. Il bello è proprio vedere che cosa succede. Quali istanze e quali notizie emergono come importanti e rilevanti dall'insieme delle attività dei blogger e dei cittadini attivi. Niente regole a priori su chi è dentro e chi è fuori, per favore!
Penso quindi che abbia citato e linkato quel post per chiamare a raccolta, in realtà, Ludovico, che è conosciuto nella blogosfera, non per l'informazione in sé, altrimenti avrebbe potuto citare altri n altri post sull'argomento, e di certo alcuni pubblicati nello stesso giorno. Allora mi chiedo: chi sono questi blogger-cittadini, tutti i blogger o solo i nomi "che contano"?
Ripeto: tutti. Punto. La rete e il suo funzionamento caotico faranno emergere i post e le informazioni più rilevanti perché saranno più riprese e citate. Già ora succede così. Occorre semplicemente trovare il modo di valorizzarle ancora di più. E il mio contributo è soltanto questo: guardate che queste informazioni emergenti possono essere rilevanti non soltanto all'interno della blogosfera. Possono essere nel tempo rilevanti anche per l'insieme dei media. Già ora sta cominciando a succedere. Se lavoriamo consapevolmente succederà di più.

Ho citato Ludo per un suo commento a un precedente post. Del quale ancora lo ringrazio. Come ho citato (spero) tutti gli altri che hanno mandato commenti e segnalazioni. E sicuramente non ho citato i moltissimi altri che vanno avanti con questo genere di argomenti in altre conversazioni delle quali non mi sono accorto.
Mi chiedo soprattutto, e chiedo a De Biase, a cosa mira, da dove parte e dove vuole arrivare. Lui personalmente che agenda politica ha, che cosa si propone di fare, perché se penso di aderire a qualcosa proposta da qualcuno, benché stimato, mi piace sapere come la pensa e cosa ha in mente. La sua agenda non sarà solo un'agenda di lamentele sui piccoli disservizi!
Miro a contribuire alla conversazione. Chi conversa non mira che a conversare. Quello che penso su argomenti più concreti e specifici lo scrivo da anni e sono certo che si capisce. Ma come posso rispondere qui compiutamente? Devo fare l'elenco delle cose che penso, che spero e che vorrei? Sono contento che Orientalia4all sia interessata a quello che penso. Ma non capisco perché vuole saperlo prima di aderire: aderire a che cosa? Mica sto facendo un movimento. Sto conversando.
Fino ad ora ho capito più che altro il che e il come, cioè fare tutta l'informazione possibile nel miglior modo possibile; e lui la coordinerebbe (se non ho capito male). Ma qual'è lo scopo pratico di De Biase? Informazione, va bene, ma a livello politico? Perché non è un caso che questo coordinamento sia saltato fuori adesso, in questa crisi istituzionale.
Il che e il come è quello di cui ho scritto. E ho cominciato a scriverne prima della crisi istituzionale. Forse perché si avvertiva che stava arrivando. E comunque è qualcosa che ha un'importanza più grande di quanto sta avvenendo ora. E che su quanto sta avvenendo ora non influisce più di tanto.
Ho già scritto sulla possibilità che esista una informazione imparziale o no. Io credo di no, dato che siamo socialmente, storicamente, economicamente strutturati. E politicamente strutturati, anche quando non siamo strettamente partitici. Se De Biase si pone come punto aggregatore di questa agenda di tutti noi, intorno a chi ci aggreghiamo, con quale fine politico? Per chi?
Non sono un punto di aggregazione di nulla. Dico idee e basta. Se ci aggreghiamo è solo su cose sulle quali siamo d'accordo. Se siamo d'accordo sul metodo, aggreghiamoci sul metodo. Su questo io spero.
Infine, la domanda vecchia come il mondo: cui prodest?
A chi sarebbe conveniente?
Mi piace sapere fino in fondo come stanno le cose. E mi scusi De Biase se io, come mi ha detto un giorno, e mi ha ripetuto al pranzo dei blogger Francesco, ho la qualità -- o il difetto, dipende dai punti di vista -- di mettere il dito nella piaga. O di essere molto curiosa, come un giorno mi ha detto un altro stimato amico. La situazione in Italia, in quanto a corruzione e degrado, è a livello di paese africano, senza scherzi; e bisogna andarci con i piedi di piombo, con la gente che c'è là fuori non si scherza.
Per la legge del Karman, inoltre, anche se quello che faremo, diremo, scriveremo influirà poco o niente, al momento, e un'agenda di 4 blogger non se la filerà nessuno, col tempo tutto conta, tutto è importante: e non sappiamo a cosa questa iniziativa possa portare o come possa influire a livello politico o a livello personale, quali reti e fili possa intessere in futuro, o nell'altra parte del globo. In fondo, non tutto è prevedibile. Ed è per questo che tutto quello che posso sapere, lo voglio sapere.
Temo di non avere risposto in modo soddisfacente alle domande.

Quello che vorrei, la mia agenda, in questa discussione è solo questa:
1. Il medium di tutti noi è una realtà
2. Possiamo essere più consapevoli delle sue conseguenze
3. Se lo siamo, possiamo anche pensare di contribuire all'agenda setting
4. E' probabile che la cosa riesca se abbiamo un atteggiamento concentrato sul bene comune
5. Non confondiamo l'informazione che viene dal medium orizzontale che stiamo costruendo con un movimento politico o di opinione.

Resto sempre a disposizione per ulteriori chiose e precisazioni.


2:04:19 PM    comment [];

Domande

DestraLab ha citato molte volte questo blog e la ringrazio. Come Orientalia4all. E ringrazio anche lei. Hanno citato anche la discussione sull'agenda dei cittadini. Sono contento del loro interesse a qualche post che non aveva altra pretesa se non quella di proporre delle idee. Quanto alle loro domande, vorrei precisare che non ho fatto altro che pensare alle conseguenze della nascita di un nuovo medium orizzontale sulla formazione dell'agenda del paese. E che non intendo "inglobare" o "coordinare" nulla. Perché non c'è niente e nessuno che lo possa fare. Né tantomeno io. L'agenda dei cittadini emergerà dalla rete per la somma e l'interazione delle iniziative di tanti di noi: qualcuno contribuisce con idee, altri con aggregatori, wiki, social network e altre strutture. E' divertente così. E non può che essere così.

Ma non c'è dubbio che questa discussione parte da un presupposto che va esplicitato. E' possibile che chi porta idee al medium orizzontale sia interessato a contribuire al bene pubblico della conversazione. Senza altro scopo. Questo è il mio caso. E credo di tanti altri.


12:22:02 PM    comment [];


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