Luca De Biase
An Italian journalist writes about what's happening in his funny country:
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Venerdì, 28 novembre 2008
 

Chiose sul racconto del futuro

Tante persone - forse non abbastanza - non possono vivere senza riconoscere il senso di quello che fanno. E spesso quel senso è una prospettiva che le porta avanti nel tempo, che sembra mostrare la strada che hanno davanti.

Nell'epoca della conoscenza quel senso della prospettiva sembra schiacciato dalla complessità. E del resto, come diceva William Gibson, ogni presente è inevitabilmente più complesso di qualunque futuro riusciamo a immaginare. Perché in fondo, l'idea di futuro è sempre una semplificazione che ci consente di agire, di fare quel passo del quale non possiamo conoscere tutte le conseguenze e che non faremmo se dovessimo prima conoscerne tutte le conseguenze.

Una semplificazione, però, non dovrebbe essere - come spesso invece è - una banalizzazione. Dovrebbe contenere la complessità e aiutarci a raccontarla con semplicità. Il che spesso significa con una buona dose di umanità.

Quali strumenti possiamo usare? Una mappa di parole che raccontano il futuro costruita da un gruppo di persone che le condividono è solo una delle tante possibilità. Che va poi esplorata. Percorsa. Per arrivare a una sorta di consapevolezza. E' l'esperimento che abbiamo fatto con molta umiltà ieri. E che non sarà mai finito. Del resto, è un esperimento che assomiglia molto a qualcosa cui l'intelligenza collettiva della blogosfera e del pubblico attivo sta dando vita da tempo.


1:30:24 PM    comment [];

Taj Mahal

Ho vissuto, tanto tempo fa, una settimana al Taj Mahal, uno degli alberghi presi di mira dai terroristi, considerati islamici. Il suo nome ricorda il grande monumento costruito da uno dei dominatori islamici dell'India. L'albergo invece fu costruito da un magnate indiano, uno dei Tata, per avere un grande albergo che non fosse solo per bianchi. E si trova a due passi dall'arco di trionfo che usava la regina d'Inghilterra per entrare in India da una porta sufficientemente imperiale in quella che allora si chiamava Bombai. E ora è Mumbai. I simboli devastati dai terroristi che hanno ucciso tante persone sono dunque molti e sovrapposti...

(Sul Sole c'è il resoconto di Marco Masciaga)


1:10:07 PM    comment [];


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