Luca De Biase
An Italian journalist writes about what's happening in his funny country:
a laboratory for the study of broken democracy and creative capitalism.
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Venerdì, 7 novembre 2008
 

Obama e internet in futuro

Ormai è stato raccontato in lungo e in largo il rapporto costruttivo che si è creato tra la campagna elettorale di Obama e la rete. Ma adesso viene fuori una nuova domanda: come si comporterà il presidente Obama con internet?

La rete non è stata usata in modo ovvio da Obama per la campagna. La non ovvietà sta nel fatto che Obama (e i suoi) si sono presentati in rete con una quantità di novità tecniche, linguistiche e comportamentali tale da attrarre l'attenzione di molte persone online che hanno anche simpatizzato e finanziato. A un certo punto, Obama è stato adottato da una sorta di movimento internettesco che si è divertito e appassionato ad accettare e supportare Obama.

Ora il movimento Bottom up che ha fatto crescere Obama dovrà incrociarsi con il movimento "top down" del presidente che prende decisioni. Come cambierà il rapporto tra Obama e internet? Molte le ipotesi: Obama si dimentica di internet (probabilità scarsa); Obama tenta di usare internet in chiave populista (probabilità media); Obama tenta di inventare qualcosa di seriamente nuovo (a giudicare da quanto fatto dagli Obama boys in passato, potrebbe essere la probabilità più alta; a giudicare da quanto fatto da altri politici in passato, la probabilità è bassa).

Le opportunità per innovare, anche da questo punto di vista sono molte. La democrazia emergente di cui parlava Joi Ito è sempre un argomento di riflessione intrigante. Può essere che ci si avvicini a quella visione. Di sicuro si tornerà a parlare di questo argomento. Il punto è trovare l'equilibrio tra il contributo dei cittadini attivi alle decisioni, la responsabilità ultima e inevitabile dei governanti, la qualità, la varietà e la libertà dell'informazione disponibile, la profondità del dibattito sui singoli temi e l'agenda delle priorità dei temi in discussione, l'investimento nell'educazione alla generazione di senso. Un rinnovamento di sistema. Impossibile. Ma, a quanto pare, l'impossibile è possibile...

ps. Un post di Enrico Alletto da leggere.

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9:37:23 AM    comment [];

Mose: polemiche collaborative

Leggendo quello che si trova online sul sistema Mose per la laguna di Venezia si incontra come prevedibile una certa quantità di materiale. I contrari al Mose sono riusciti a pubblicare studi, pareri autorevoli, volantini, slogan, polemiche, articoli di giornale e un documentario (vedi ad esempio Assemblea Permanente NO MOSE...). Le autorità responsabili hanno pubblicato la documentazione sul lungo iter decisionale, le varie tappe ufficiali del dibattito, i verbali con le prese di posizione dei politici, altri studi e pareri autorevoli (ad esempio: documentazione sul progetto Mose del Comune di Venezia).

Le informazioni disponibili sono molte. Farsi un'idea è relativamente difficile in base a quanto si trova nei vari siti. Fa venire in mente la solita difficoltà di chi pensa di trattare il web come un medium di tipo simil-televisivo: la quantità di materiale non si aggrega facilmente in luoghi di sintesi riconosciuti in vaste maggioranze di cittadini. Perché non è questa la funzione di internet. Che in fondo è una somma di minoranze. E di persone.

Wikipedia peraltro quando riesce ha la capacità di portare alla luce le relazioni di collaborazione per arrivare a forme sintetiche talvolta molto importanti. E questo caso, forse, è un esempio felice: la voce Mose su Wikipedia (oggi) appare per quanto possibile obiettiva e precisa, dà conto delle posizioni diverse e non è bloccata dalle discussioni. Che evidentemente non impediscono di coltivare le attività di informazione collaborativa.


9:17:37 AM    comment [];


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