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Giovedì, 14 settembre 2006
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La sai l'ultima?
Rovati, autore del piano per la separazione della rete fissa inviato dal governo alla Telecom, dice che Prodi non sapeva nulla del documento. Sob.
Telefonica dice che non è interessata a comprare la Tim brasiliana. Figurarsi se è interessata a comprare la Tim italiana, allora.
Bersani dice che il problema non è industriale: è l'assenza nelle catene di comando di capitali sufficientemente solidi, stabili e strategici. Non abbiamo da perdere che le nostre catene.
L'autorità per le garanzie nelle comunicazioni chiede spiegazioni a Tronchetti Provera. In particolare ci piacerebbe sapere come sarà garantita la distanza strategica tra la società della rete e quella del servizio fisso.
Luigi Prosperetti, ottimo economista, dice che la politica dovrebbe stare fuori dalla vicenda Telecom. «L'italianità è un tema che va riservato a quelle poche imprese che hanno un effetto-traino sull'economia, o perché hanno un capitale di ricerca molto importante, o per un indotto hi-tech di grande valenza». E dunque Prosperetti pensa che Telecom non è una di queste imprese?
A parte le battute, le notizie dimostrano che in Italia si perde facilmente la testa. Il governo ha fatto una brutta figura. E la Telecom, che comunque bella figura non ha fatto, dovrebbe riuscire a spiegarsi meglio al più presto.
Vabbè. Domani cambio argomento per un po'. Fino a che non ci si capisce qualcosa di più...
telecomunicazioni, televisione, regolamentazione
8:53:07 PM
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Scenari e commenti su Telecom
Lasciamo perdere le menate. I limiti nei quali si muoveva Tronchetti erano finanziari (debito), regolamentari, di visione. Le decisioni recenti hanno sparigliato tutto in termini finanziari e regolamentari. Forse hanno avviato la soluzione per quei due elementi. I problemi restano. Ma si capirà meglio. Ma quello più importante, il terzo, resta tutto da chiarire.
Per avere un'idea della visione che si sta formando oggettivamente nella Telecom facciamo ordine tra le ipotesi: 1. Creare una compagnia di telecomunicazioni efficiente, internazionale, senza vincoli. 2. Creare una media company nel senso di piattaforma per i nuovi media digitali. 3. Creare una media company nel senso di editore crossmediale.
1. Per realizzare la prima visione (Creare una compagnia di telecomunicazioni efficiente, internazionale, senza vincoli): si cede la rete, si vende il 60 per cento della Tim in borsa, si vende Telecom Italia Media. Si sistema il debito della Telecom. Si concentrano gli investimenti sul servizio e l'internazionalizzazione. Ci si muove con rapidità, visto che le regole lasciano più liberi. Per sistemare Olimpia, non si indebita ulteriormente Telecom: ci può pensare la Pirelli vendendo la mega società immobiliare.
2. Per realizzare la seconda visione (Creare una media company nel senso di piattaforma per i nuovi media digitali): si cede la rete e la Tim. Si investe nella piattaforma internazionale e nazionale. Si punta alla interoperabilità e all'alimentazione dell'ecosistema internet, l'unica vera piattaforma in grado di lanciare a getto continuo nuove iniziative. Si concentrano gli investimenti su contenuti elettronici, per sostenere i network sociali e valorizzarli.
3. Per realizzare la terza visione (Creare una media company nel senso di editore crossmediale): si cede la rete e la Tim e si compra un editore come Rcs. Ci si imbarca nel mercato dei diritti. Si diventa bravi nei palinsesti. Si vive nel mondo dello spettacolo. Si va spesso a Hollywood. Ci si imbatte nella futura fase regolamentatoria necessaria in Italia: le nuove norme sulla televisione.
Quasi quasi faccio il tifo per la visione numero 2 !!!
telecomunicazioni, televisione, regolamentazione
1:53:30 PM
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Se me lo dicevi prima... (Appunti su Telecom)
Prodi e Tronchetti si parlano ma non si capiscono. O si capiscono ma non si parlano. Non è tanto interessante. Prodi deve tener conto dei sindacati che sono arrabbiati. Tronchetti non gradisce le critiche. La situazione si avvita nel giro di dichiarazioni. Vedremo.
Che cosa sappiamo, oggi? Secondo me questo:
1. Il governo stava da tempo trattando con la Telecom sulla separazione della rete. Secondo i documenti usciti oggi, il governo proponeva una soluzione che otteneva diversi risultati: riduzione del debito, maggiore trasparenza nelle condizioni per la concorrenza, maggiore libertà d'azione per la Telecom. E più o meno andava bene a tutti. 2. La Telecom ha "societarizzato" la rete. Ma non ha detto che cosa ci mette esattamente nella società della rete (quanta tecnologia e quanta innovazione). Non ha detto come sarà governata la società della rete. Se ci sarà un board indipendente. Se gli incentivi ai manager della rete saranno legati all'uso della rete o anche ai risultati del gruppo Telecom nel suo complesso. Tutto questo va chiarito. 3. Dalla vendita della rete secondo il governo la Telecom avrebbe ricavato una plusvalenza lorda da 16-21 miliardi. Una bella botta al debito. 4. A questo punto la vendita della Tim, che vale altri 35 miliardi, porterebbe nelle casse della capogruppo una montagna di soldi. Per azzerare il debito la Telecom si potrebbe accontentare di vendere una quota del 60 per cento e rimanere in controllo della Tim. Vendere invece tutta la Tim significa avere una quantità di soldi sufficiente ad azzerare anche i debiti di Olimpia e consentirne il consolidamento in Pirelli. 5. Ma una società senza debiti non ha senso per uno come Tronchetti. E quindi si potrebbe indebitare ancora per fare un'acquisizione importante. La Rcs? Di sicuro questo contribuisce a innervosire il presidente del Consiglio.
In generale, le opinioni di Prodi non sono decisioni politiche ma sono parte della trattativa. Del resto, anche le notizie sulla vendita a Murdoch o alla General Electric che Tronchetti comunicava al governo erano parte della trattativa.
Quello che conta: 1. Si è capito che nessuno vuole vendere allo straniero. Come si diceva già da tempo. 2. L'andata e ritorno della Tim è una sconfitta di una strategia. Il coraggio di ammetterla è l'unico elemento di bella figura in una complessiva brutta figura. 3. I lavoratori sono arrabbiati. E indubbiamente hanno ragione. 4. Si fa strada l'idea che la Telecom si tenga il controllo della Tim rimettendone una quota in borsa: ipotesi telefonica. Se vende la Tim è per comprare altro (tipo Rcs): ipotesi media-company. 5. La separazione della rete è la novità sostanziale: vediamo di farla bene. Quindi il governo dovrebbe stare fuori dalla scelta del punto 4 e dedicarsi a discutere con la Telecom sulla governance della società della rete. E' lì dove si concentrano fisicamente, finanziariamente, normativamente, gli interessi pubblici.
telecomunicazioni, televisione, regolamentazione
1:36:36 PM
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