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Cercasi nuovo presidente della Bbc. Con un annuncio di lavoro

La Bbc cerca un nuovo presidente. E il ministro della cultura, l’ex banchiere Sajid Javid, pubblica un annuncio per ricercare il professionista adatto. Lavorerà tre o quattro giorni alla settimana. E verrà pagato 110mila sterline l’anno. Lord Coe è tra coloro che stanno pensando di candidarsi. C’è tempo fino al 20 giugno. Gli aspiranti verranno ascoltati in un colloquio a partire dal 28 luglio. La decisione finale sarà ratificata dal premier Cameron.

Chissà se il prossimo presidente della Rai sarà trovato nello stesso modo.

Già che ci siamo e che anche le relazioni tra Rai e stato si stanno ridiscutendo in vista dei prossimi contratti e convenzioni, vale la pena di dare un’occhiata alla semplice intelligenza della missione della Bbc:

“The BBC exists to serve the public interest. Its mission is to ‘inform, educate and entertain’ and the main activity of the BBC is the promotion of its six Public Purposes, which are:
• sustaining citizenship and civil society;
• promoting education and learning;
• stimulating creativity and cultural excellence;
• representing the UK, its nations, regions and communities;
• bringing the UK to the world and the world to the UK; and
• in promoting its other purposes, helping to deliver to the public the benefit of emerging communications technologies and services.”

Anche i principi che regolano la Rai sono abbastanza buoni, meno chiari ma buoni. Chi li faccia rispettare resta meno chiaro. Più che sulla carta queste cose devono essere oggi scritte nella mentalità e nell’etica di chi le vive e concretizza. Ma i prossimi accordi con la Rai potrebbero essere pensati in modo che la strategia del servizio pubblico sia più vicina alla realizzazione dei principi ispiratori.

Data la situazione ereditata dal passato e in mancanza di una forma più precisa di accountability, però, tutti sono autorizzati a dire che quei principi vengono già perseguiti. Si può far meglio? Come si può connettere di più l’azione della Rai ai risultati strategici che si vorrebbero ottenere?

Andando avanti con l’immaginazione si potrebbero collegare una parte dei finanziamenti pubblici alla Rai con i risultati informativi ed educativi che ottiene. In relazione a che cosa? In relazione alle strategie economiche e culturali del paese. Per esempio: quante persone hanno imparato a usare internet dopo un anno e quanto la Rai aiuta a ridurre il ritardo nell’agenda digitale? Quante hanno visto per la prima volta un’opera lirica o hanno sostenuto un’iniziativa culturale, vista la strategia del paese tesa a rilanciare l’economia della cultura? Quanti hanno cominciato un nuovo lavoro con gli insegnamenti appresi guardando la Rai, sia in termini di skills, sia in termini di mentalità? Si fissano delle forme di misurazione e si valuta l’azione della Rai. Per ottenere una parte dei soldi, la Rai deve ottenere risultati, fissati correttamente in relazione alle strategie del paese. In questo modo i programmi utili dovrebbero essere presentati in modo divertente e in fasce orarie con un buon ascolto: qualcuno dovrebbe pensare e creare nuovi format per raggiungere gli obiettivi. Se una parte dell’azienda dovrà andare avanti nella sua ricerca di risultati commerciali, l’altra parte può essere sostenuta dal finanziamento pubblico: non perché sostiene i partiti, ma perché sostiene la politica economica, culturale, tecnologica, sociale del paese. Così la nuova Rai sarebbe premiata per i risultati raggiunti in relazione agli obiettivi fissati per sostenere con l’informazione e l’educazione l’agenda del governo italiano ed europeo. Non è che non si possa fare, imho.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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