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In rete nulla è mai definitivo, per ora

Dice Vincos che il numero di utenti attivi di Facebook nella fascia di età tra i 13 e i 18 anni è diminuito del 10% nello scorso anno: 350mila ragazze e ragazzi in meno. Mentre Facebook diventa una utility, i posti cool dove andare cominciano a essere anche altri. Sembrava che il potere di Facebook sui social network fosse definitivo. E che inventare qualcosa di nuovo in questo settore fosse molto difficile. Ma è successo con Whatsapp e altro.

Quando Google era il dominatore assoluto della rete, Facebook sembrava una piccola alternativa di portata limitata. Ma è diventata a sua volta un gigante. Anche in questo momento, mentre scriviamo, da qualche parte del mondo si sta scrivendo una piattaforma destinata a diventare grande.

Sulla rete niente è definitivo. Fino a che resta un territorio adatto all’innovazione. La libertà di innovare è strettamente collegata alle neutralità della rete. Se n’è parlato spesso anche in questo blog. Ne ha parlato Guido Scorza su Nòva domenica in un articolo del nuovo servizio “augmented journal”. E ovviamente ne avevano parlato Quintarelli e Gambardella suscitando ampio dibattito. Ci sono molti altri interventi in materia: se i commentatori di questo blog vogliono contribuire con segnalazioni e punti di vista sono i benvenuti. La domanda è un po’ drastica forse: c’è qualche motivo per pensare che la rete senza la net neutrality resterebbe innovativa come è stata finora?

Vedi anche:
Critica della ragion telecomunicatoria
Dopo Kroes. Dibattito attualissimo sulla neutralità della rete in Europa. E due riflessioni

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  • Senza NEUTRALITA’ TECNOLOGICA – ovvero vietando alle piattaforme proprietarie di marginalizzare e limitare l’accesso al Web di nuova generazione quale unica piattaforma aperta di contenuti – anche una perfetta NEUTRALITA’ DELLA RETE non impedirà in alcun modo a piattaforme proprietarie come Android, iOS e MS/Nokia di diventare i nuovi gatekeeper del mobile e della TV, con relative catastrofiche conseguenze culturali, economiche e per la democrazia, in Italia.

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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