Riporta Spiegel che la Nsa ha spiato anche l’Onu. In un’occasione lo hanno fatto anche i servizi cinesi (GigaOm), ma gli americani lo hanno fatto più spesso. Spiare l’Onu è vietato.
L’EFF ha creato una timeline degli interventi dell’Nsa. Si vede che questo modo di agire, usando la rete per spiare, è stato programmato fino dal 2000. Ma si vede anche la progressione delle attività borderline o addirittura francamente illegali che i servizi americani hanno deciso di intraprendere. (Una sentenza della corte costituzionale americana citata da EFF conforta chi pensca che questo sia illegale).
Lo spazio internettiano è percorso da predatori e criminali, ma anche da multinazionali e governi, che aggirano le leggi per perseguire i propri scopi. Contando sulla indifferenza, la mancanza di tempo e di consapevolezza dei cittadini. Contando sull’impreparazione dei politici e dei magistrati. Contando sul vantaggio di tempo che riescono ad accumulare agendo negli spazi che la rete offre a chiunque li voglia sfruttare.
Secondo Sue Gardner di Wikimedia il mondo sta perdendo la guerra per una rete aperta e libera. Sarebbe una forma di “tragedia dei commons”: capitalisti e governi, pirati e criminali organizzati, si appropriano di un bene comune, lo sfruttano oltre il dovuto per i loro scopi, lo impoveriscono e dunque lo sottraggono ai cittadini che su quel patrimonio hanno fondato le loro attività sociali, economiche, culturali.
Non è detto che finisca così. Ma finisce così se non c’è una paziente, decisa, continua lotta per la manutenzione della rete, aperta e libera. È possibile che si debba pensare a costruirne un’altra indipendente. Ma c’è ancora molto da fare per difendere quella che abbiamo.
L’Onu è stata chiamata in causa molto spesso perché potrebbe costruire una forma di normativa di salvaguardia dell’internet come bene comune, una normativa di carattere costituzionale, orientata alla salvaguardia dei diritti fondamentali dell’umanità. Che non sono diversi nella sostanza da quelli che il progresso culturale e politico è riuscito a sancire in passato. Ma che vanno resi forti e chiari anche nel nuovo ambiente civile, del quale la rete fa parte. L’Onu che è stata illegalmente attaccata può reagire con una proposta visionaria e chiarificatrice.
Ma in ogni istante di questa storia contemporanea l’urgenza si accavalla all’importanza delle questioni globali. L’urgenza delle vicende siriane, per esempio, oggi si sovrappone a questo problema delle presunte intercettazioni illegali della Nsa. In passato, si aspettava che arrivasse la pace per stabilire le nuove regole con le quali definire l’ordine politici del periodo storico successivo. Oggi guerra e pace si sovrappongono in ogni momento. E dunque le questioni importanti e quelle urgenti vanno affrontate contemporaneamente.
Luca, condivido la preoccupazione e i timori. Trovo assordante il silenzio dell’Europa e dell’Italia – meno sorprendente visto l’impreparazione della politica. Non vedo però una grande sponda nell’ONU per portare avanti la difesa di una rete aperta, consapevole, tollerante.
L’istituzione ha dimostrato e dimostra di essere prigioniera di logiche di schieramento e interessi scarsamente controllabili (basta vedere la paralisi sulla Siria):
Forse è ancora il pubblico attivo, in ciascun Paese verso le sue istituzioni, e in rete verso telco e OTP che può far sentire la sua voce.
Dici: “È possibile che si debba pensare a costruirne un’altra indipendente. Ma c’è ancora molto da fare per difendere quella che abbiamo.”
Non avrebbe molto senso creare una un’altra rete indipendente perche’ sarebbe pressoche’ impossibile scoprire l’esistenza di che sniffano il traffico di tale “nuova rete”.
Cio’ che avrebbe senso e’ per i cittadini affidarsi a servizi (da venire …) end-to-end (inclusi i device) che siano basati su protocolli di crittazione , su avanzate implementazione di onion routing (tipo-TOR) e in particolare su procedure intrinsecamente trasparenti di accesso alle server room basate su giurie di utenti selezionati a caso, che possano eventualmente lanciare procedure di scorched earth (come da Silent Circle) nel caso in cui vi fossero tentativi di abuso incostituzionali (anche se legali, come in Italia e in USA).
Dettagli su come potrebbe funzionare:
http://www.openmediacluster.com/en/user-verifiable-social-telematics-project/
[ri-posto propriamente formattato]
Non avrebbe molto senso creare una un’altra rete indipendente perche’ sarebbe pressoche’ impossibile scoprire l’esistenza di splitters che sniffano il traffico di tale “nuova rete”.
Cio’ che avrebbe senso e’ per i cittadini affidarsi a servizi (da venire …) end-to-end (inclusi i device) che siano basati su protocolli di crittazione NSA-proof , su avanzate implementazione di onion routing (tipo-TOR) e in particolare su procedure intrinsecamente trasparenti di accesso alle server room basate su giurie di utenti selezionati a caso, che possano eventualmente lanciare procedure di scorched earth (come fatto da Silent Circle) nel caso in cui vi fossero tentativi di abuso incostituzionali (anche se legali, come in Italia e in USA).
Dettagli su come potrebbe funzionare:
http://www.openmediacluster.com/en/user-verifiable-social-telematics-project/
[…] La rete è un bene comune. Ma regolamentazioni inconcludenti, azioni dei servizi segreti, appropriazioni indebite da parte di piattaforme globali, violazioni delle leggi da parte di criminali più o meno organizzati, la stanno sottoponendo a uno stress piuttosto pesante. […]
[…] Tocca all’Onu: attaccata dalla Nsa, può prendere provvedimenti. Per la libertà della gente anche in rete ::: Luca De Biase […]