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Mercoledì, 17 dicembre 2008
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Twitter decide di far soldi
Un annuncio di ricerca di personale è la traccia che porta TechCrunch a ritenere che davvero Twitter stia finalmente tentando di trovare una forma di fatturato per sostenere il suo interessantissimo servizio.
10:13:29 PM
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Concorrenza sulla privacy
Yahoo! promette di tenere in memoria i dati degli utenti per soli 90 giorni. E' una risposta a Microsoft che ha promesso qualche giorno fa di tenere i dati degli utenti per soli 6 mesi. E quella della Microsoft era una risposta a Google che tiene i dati degli utenti ancora più a lungo. Una sana competizione in questa direzione è un bene.
10:04:17 PM
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Best quality effort
Due spiegazioni sulle parole. Il dibattito sull'avvento di nuovi servizi internet con il carattere di «quality of service» che si aggiungono ai tradizionali servizi con il carattere di «best effort» si farà via via più acceso, man mano che i provider introdurranno il concetto nella loro offerta. Visto quello che si è scritto finora, vale la pena di spiegare di che si tratta (almeno per quello che si è capito finora).
Internet per adesso funziona in base all'idea che i provider offrono il servizio in «best effort». Significa che mandano in giro i pacchetti alla velocità migliore possibile e con il tasso di errore minore possibile sulla base della larghezza di banda di cui dispongono e della quantità di traffico che devono gestire. Tutti i pacchetti sono uguali. Viaggiano al meglio possibile. Ma se il traffico aumenta per qualche ragione rallentano tutti, come se c'è poco traffico tutti accelerano.
Per alcuni servizi occorrerebbe invece, dicono alcuni provider, una sorta di qualità minima garantita. Si parla per esempio di iptv o di telepresence come di servizi che richiedono questa qualità minima garantita. Sempre internet (ip) ma con qualcosa di diverso nella gestione dei pacchetti che in qualche modo garantisce una priorità o una strada sempre libera a un certo tipo di pacchetti che portano quel genere di servizi.
Ebbene. L'introduzione di questi servizi non è indolore, se non ci sono accordi precisi tra i provider, se non ci sono regole precise concordate con l'authority, per la net neutrality o per l'interoperabilità. Senza contare che se il servizio con «quality of service» dovesse essere offerto usando la stessa banda che attualmente è usata per i servizi con «best effort», il risultato sarebbe un peggioramento della qualità in «best effort». Ed è chiaro che gli utenti devono saperlo, poter scegliere in modo consapevole e non vedere degradata l'internet alla quale si sono abbonati e si sono abituati.
Come fare? Si può creare una nuova rete in più che non tocca quella attuale e sulla quale i pacchetti girano in «quality of service». Si può spartire la rete attuale ma in modo da garantire i livelli di servizio ai quali gli utenti sono abituati. Si deve in ogni caso partire da un accordo giusto tra tutti gli interessati e trasparente nei confronti degli utenti. Perché il «best effort» è il mondo creativo e innovativo che ha fatto internet finora e deve essere a sua volta offerto con la davvero massima qualità possibile. Imho.
10:01:41 PM
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