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Domenica, 16 settembre 2007
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Bookblogging Vivere una lettura filosofica della politica Rubrica settimanale casuale ma non troppo sui libri che prendo in mano
Settimana conclusa il 15 agosto 2007
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Sto leggendo
| Mauro Carbone Essere morti insieme L'evento dell'11 settembre 2001 Bollati Boringhieri
| Ho acquistato
| Bruce Sterling La matrice spezzata Mondadori
| Ho ricevuto
| Sandro Mangiaterra Gli uomini che rifecero l'impresa I giovani industriali e la sfida dell'innovazione Il Sole 24 Ore
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Ho finalmente cominciato a leggere il nuovo libro di Mauro Carbone. I sentimenti di amicizia che mi legano a lui rendono la lettura una gioia e un orgoglio. Per questo ne comincio a parlare prima di averlo finito.
Mauro Carbone insegna Estetica alla Statale di Milano, a New York e in diverse università francesi. La sua è una storia di studioso appassionato che è partito da Maurice Merleau-Ponty per esplorare il pensiero in molte le direzioni. E oggi sente la necessità di fare filosofia anche sulla scorta delle sollecitazioni dei fatti che ci coinvolgono in questo abnorme presente che viviamo.
Il suo libro parte dal giorno in cui, di passaggio a New York dieci giorni dopo l'11 settembre 2001, vede a Penn Station il muro sul quale è appesa una folla di cartelli accomunati dalla parola "missing". "Impossibile difendersi" scrive Mauro. "Impossibile non venire travolti dalla violenza dell'impatto emotivo".
Dall'impossibile al necessario. Come il libro che ne è emerso, anni dopo.
Mauro parte nell'introduzione dalla relazione tra il filosofo e la politica. Disegna in brevissimi tratti il lungo percorso dell'esperienza filosofica in materia. E arriva alla domanda ineludibile. "E' davvero possibile ritenere che l'Occidente, nel corso della sua storia, abbia elaborato valori che vanno considerati universali e che, come tali, possono essere difesi e affermati rispetto a quelli espressi da altre culture? Ancor più: se effettivamente quei valori vanno considerati universali, è allora ipotizzabile che essi non solo possano, ma addirittura debbano venire affermati? O viceversa ogni cultura esprime valori solo a essa relativi, che come tali vanno comunque accolti dalle altre?"
Implicita in questa domanda, secondo me, ce n'è un'altra, più piccola ma strategica. Le culture possono parlare tra loro, possono comunicare e modificarsi a vicenda? E se sì debbono, appunto, farlo? Si può girare la domanda anche in un altro modo. Si può convivere in un mondo di culture che non comunicano anche a costo di modificarsi e contaminarsi?
Io penso che la contaminazione sia una realtà storica. Penso che talvolta sia una malattia e talaltra un arricchimento. Penso del resto che la salvaguardia dell'integrale diversità delle culture richieda prezzi troppo alti da pagare. E infine, sul piano politico e della giustizia, penso che la comunicazione tra le culture debba avvenire secondo un metodo non violento. Ma sono certamente le mie prime reazioni al libro di Mauro. Che non vedo l'ora di continuare.
Dal canto suo, così conclude magnificamente, l'introduzione. Ricordando come un importante dibattito filosofico abbia anticipato queste domande nel corso degli ultimi decenni del secolo scorso, Mauro ne denuncia una sorta di oblio in anni più recenti. Che ha poi causato un ritardo culturale. "Appunto di tale successivo ritardo dell'Occidente nella riflessione su quegli interrogativi, l'evento dell'11 settembre 2001 sembra essere stato il devastante prodotto".
Mauro Carbone, Essere morti insieme, Bollati Boringhieri. Al Festivaletteratura.
Le puntate precedenti di questa specie di "rubrica"... Leggere il video partecipativo (5 agosto 2007) L'identità delle vittime (29 luglio 2007) La poesia di un amico è il titolo del racconto della tua vita (22 luglio 2007) Leggere l'incomprensione (15 luglio 2007) Il destino di leggere (8 luglio 2007) Leggere la razza padrina (1 luglio 2007) Leggere un incontro di civiltà (24 giugno 2007) Lettura bella e popolare (17 giugno 2007) Ricchezza della lettura in rete (3 giugno 2007) Mutazioni nella lettura (27 maggio 2007) Leggere nel futuro della città (20 maggio 2007) Leggere il segreto di un inventore (13 maggio 2007) L'organizzazione da leggere (6 maggio 2007) La felicità di leggere (29 aprile 2007) La scommessa di leggere (22 aprile 2007) Leggere nel pensiero (15 aprile 2007) Leggere nella mente digitale (8 aprile 2007) Leggere nella rete (1 aprile 2007) Leggere gli effetti dell'autobiografia (25 marzo 2007) Leggere memi (18 marzo 2007) Leggere l'identità del reporter (11 marzo 2007) Leggere gli scenari (4 marzo 2007) Leggere di quelli che lavorano (25 febbraio 2007) Leggere dentro e fuori (18 febbraio 2007) Leggere parole chiave (11 febbraio 2007) Leggere appunti su ciò che non può essere scritto (4 febbraio 2007) Rileggere quello che va riletto (28 gennaio 2007) Leggere quello che gli amici hanno scritto (21 gennaio 2007) Leggere quello che gli altri leggono (14 gennaio 2007) Leggere per viaggiare (7 gennaio 2007) Leggere per meditare (31 dicembre 2006) Leggere per citare (24 dicembre 2006) Gli occhiali per leggere (17 dicembre 2006) Leggere, leggerezza, legge (10 dicembre 2006) Leggere o non leggere (3 dicembre 2006) Leggere per lavorare o lavorare per leggere? (26 novembre 2006)
Tag: letture, libri, Mauro Carbone
Scrivono di libri: Clelia Mazzini (Akatalēpsìa), Luisa Carrada (Il mestiere di scrivere), Stefania Mola (Squilibri), Ste (melodiainotturna), Ossimora (Antonia nella notte), Remo Bassini (Appunti), Seia Montanelli (Paese d'Ottobre), Renee (Book of the day), Mitì Vigliero (Placida Signora), Gian Paolo Serino (Satisfiction), Gattostanco, Gabriella Alù (Non solo Proust), Patrizia Bruce (Dimmi, cosa leggi?), Angèle Paoli (Terres del femmes), Alessio (L'Aleph). E... Vibrisse, Lipperatura, Litteratitudine. Wittgenstein, talvolta. E inoltre: Bottega di Lettura, Penna e mouse, Bookrepublic. La Frusta. Zam. Booksblog. E MilanoNera. E Sottotomo...
Tag: bookblogging
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11:43:17 AM
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Preparazioni infinite
Tra poco devo parlare di fronte a una qualificata platea di persone che si occupano sul serio di informatica. E mi preparo. Il titolo che mi hanno assegnato: Science and technology shaping the market. Sono sicuro che comincerò suggerendo di mettere un punto di domanda alla fine del titolo. Ricordando la storia della pièce della commedia dell'arte nella quale il marito accusato di avere ucciso la moglie si difende in tribunale sostenendo: "Non sono stato io. E' stato il coltello".
Ma a proposito di gialli. Tipo la presunta morte della musica denunciata da Biagio Antonacci e l'assassinio dei giornali svelato dall'Economist (più sotto i link...).
Sto lavorando per prepararmi almeno al corso di giornalismo che devo tenere allo Iulm in ottobre. E per un eventuale libro. Ci penso con Enrico Pedemonte, corrispondente dell'Espresso da New York. E' bello potersi sentire tanto vicini pur vivendo tanto lontani. Abbiamo dentro qualcosa che va più veloce della luce.
Intanto raccolgo un po' del materiale che ho pubblicato nel tempo sull'argomento che ci interessa. E cioè come cambia il mestiere di fare informazione.
Il corso giornalismo online ormai vecchio ma consultabile. Il dibattito sulla differenza tra informazione e comunicazione. I commenti a caldo sulla copertina dell'Economist intitolata: chi ha ucciso i giornali? Le posizioni sul giornalismo dell'innovazione. L'inizio della progettazione di questo nuovo libro.
10:38:36 AM
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29-09-2007; 10:43:16.
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