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Sabato, 8 settembre 2007
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Ok mi metto di buzzo buono...
Se ti propongono di tenere un corso sul giornalismo all'epoca di internet e di scrivere un libro sullo stesso argomento che fai?
Io ho pensato che:
1. A novembre uscirà un libro al quale ho dedicato tre anni, Economia della felicità, con Feltrinelli. E spero davvero di essere riuscito con quel libro a sintetizzare anche i pensieri e le speranze emersi dalla lunga discussione che si è sviluppata anche su questo blog grazie a tutti gli amici che hanno conversato sull'argomento. L'idea è stata quella di studiare il parallelismo tra due storie emergenti: la definizione di una ricerca economica più attenta ai valori umani che si è sviluppata tra gli studiosi negli anni recenti e la creazione di un medium fatto di persone come quello che sta crescendo in rete.
2. Un libro sul giornalismo e internet non manca. Come non mancano validi insegnanti della materia. Eppure qualcosa manca. Perché altrimenti non si avvertirebbe tanta lentezza nel mondo dei media tradizionali che devono adeguarsi alla nuova epoca.
3. La questione riguarda editori, pubblicitari e giornalisti. Ma i giornalisti, stranamante, sono quelli che parlano meno di tutti.
4. I caposaldi del problema sono: identità, modelli di business, organizzazione dei giornali. Solo la consapevolezza delle conseguenze di quanto sta succedendo su tutti e tre questi settori ci può portare fuori dalla sensazione di soffocamento che si avverte nei media tradizionali e dalla sensazione di esclusione dal giro importante che ancora si avverte nei media innovativi.
5. In proposito si possono fare due tipi di errori: esagerare a sottovalutare il fenomeno ed esagerare a sopravvalutarlo. Ma il pubblico è la fonte della risposta esatta. E a lui per primo bisogna guardare per comprendere come vanno le cose. Per poi immediatamente fare una riflessione attiva dal punto di vista di chi produce informazione. E concludere con una mozione unitaria: sul metodo corretto e orientato al futuro che potrebbe essere bello seguire nella produzione dell'informazione al servizio della cittadinanza.
Insomma, questo è il primo post di un diario di viaggio su una riflessione che penso sia necessaria. E spero tanto nei consigli di tutti.
Link: "Economia della felicità" parte dall'esperienza di questo libro online. Intanto, sto lentamente aggiornando la mia pagina aNobii.
Tag: giornalismo, media,
libri
3:56:54 PM
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Luca De Biase.
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