Luca De Biase

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Venerdì, 30 novembre 2007

Il diritto all'informazione in Europa

Importante sentenza della Corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo sul caso del giornalista tedesco Hans Martin Tillack, il cui ufficio a Bruxelles era stato perquisito dalle autorità del Belgio che indagavano sulle fonti di alcuni suoi articoli. Il Belgio è stato condannato a pagare 10mila euro per danni morali e 30mila euro per spese.

Tillack era corrispondente di Stern con il compito di seguire le istituzioni europee. Nel 2002 aveva pubblicato due articoli che si basavano su fonti confidenziali dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode. Le autorità sospettavano che il giornalista avesse corrotto dei funzionari per entrare in possesso di quelle informazioni. E nel corso delle indagini avevano disposto la perquisizione dell'ufficio di Tillack. L'inchiesta non aveva portato ad alcun elemento di prova contro il giornalista.

Ora la sentenza decide a favore di Tillack. E precisa un concetto giudirico fondamentale. La Corte ha deciso che il Belgio ha torto perché aveva disposto una perquisizione pensata per cercare le fonti di Tillack che il giornalista aveva invece il diritto di proteggere. E afferma che il diritto del giornalista a tacere le proprie fonti è connaturato al diritto all'informazione e non è quindi legato alla liceità delle fonti. ("Le droit des journalistes de taire leurs sources ne saurait être considéré comme un simple privilège qui leur serait accordé en fonction de la licéité ou de l'illicéité de leurs sources, mais comme un véritable attribut de droit à l'information"). Via: Le Monde.

Questo è un tema di dibattito per quanto riguarda il diritto all'informazione e i blog. I blogger che fanno informazione hanno lo stesso diritto? Secondo me, sì se liberamente dichiarano di fare informazione, accettano tutti gli obblighi che si assumono gli organi di informazione tradizionali e acquisiscono anche i diritti. Ma per quanto mi riguarda è una domanda che resta aperta. E' peraltro pacifico che i blog che non vogliano rientrare nella disciplina dei giornali non hanno alcun obbligo di farlo.

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