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Giovedì, 8 novembre 2007
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Paolo Gentiloni
Ho appena intervistato il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni allo Iab Forum. Lui era in video perché sta andando al funerale di Enzo Biagi, al quale il pubblico dello Iab ha dedicato un lungo applauso.
I contenuti dell'intervista, un po' meno calda di quanto sarebbe stato se fosse stato presente, sono stati piuttosto interessanti. Anche perché ho usato largamente le domande che mi sono state suggerite con i commenti a questo blog. Sul disegno di legge per l'editoria ha detto senza mezzi termini che è stato un errore. I blog non c'entrano. Gli ho chiesto se ha visto che tra i commenti al suo blog, oggi, ce n'è uno che dà del "mafioso" a un noto politico. E gli ho chiesto che dovrà fare ora il blogger Paolo Gentiloni. Ha detto che non si può pensare che i blogger siano sottoposti alla disciplina sulla diffamazione a mezzo stampa. E che valgono le leggi ordinarie.
Sul Wimax ha detto che spera che tutto vada bene. E' cosciente delle critiche diffuse in relazione al bando. Ha detto che il bando è uscito così dopo una lunga riflessione che tiene conto di molte variabili. E ha concluso dicendo che spera che sia un successo, anche se palesemente non ne può essere molto sicuro. Sulla net neutrality c'è un tavolo di concertazione con tutte le parti in causa. Mi pare che sia nettamente favorevole alla net neutrality ma la mescola con altre questioni come il copyright e la remunerazione delle reti: questa mescolanza è di per se un problema, secondo me, perché i problemi del copyright e della remunerazione delle reti non devono essere risolti abolendo la caratteristica fondamentale della rete, che è appunto la sua neutralità nei confronti dei contenuti che trasporta. Sul copyright pensa che la legge Urbani non abbia avuto successo e che andrà riformata. Sulle provvidenze alle tivu locali: "mi sembra giusto sostenere le emittenti locali. A internet dedichiamo attenzione concentrando gli aiuti sulla lotta al digital divide".
Infine, Gentiloni immagina che ci sarà un sempre maggiore ricorso alla pubblicità online e alle iniziative in rete per quanto riguarda le campagne elettorali. Se i pubblicitari che stavano seduti in sala allo Iab Forum si aspettavano qualcosa di più forte - pensando al loro business - sono rimasti credo contenti a metà (d'altra parte gli internettari sono incontentabili; e in ogni caso sanno da sempre che devono sviluppare il loro mondo senza particolari aiuti dalla politica; il che mi pare pure giusto).
Ma la cultura internettara di Gentiloni si è nuovamente dimostrata. E mi pare che un ministro che parla con competenza di queste questioni sia meglio di un ministro che non ne capisce nulla.
10:43:11 AM
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