Luca De Biase
An Italian journalist writes about what's happening in his funny country:
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Venerdì, 10 ottobre 2008
 

Caio: perché la borsa crolla

Francesco Caio spiega il continuo crollo di borsa con un'idea semplice e comprensibile. «Nessuno presta. Non c'è liquidità. Nemmeno le banche riescono a farsi prestare soldi dalle altre banche. Per questo, chi ha bisogno di liquidità, la trova vendendo in borsa. E' l'unico posto dove la può trovare».


3:40:20 PM    comment [];

Bernabè: basta finzioni finanziarie

Evidentemente è il momento di Franco Bernabè. Ecco un riassunto in presa diretta di quello che ha detto a Capri: «L'agenda per le telecomunicazioni? In queste condizioni l'agenda non può essere un'agenda ordinaria. Non viviamo in tempi ordinari. Il mondo è cambiato profondamente in queste settimane e sta cambiando in questo momento. La crisi che attraversiamo non è come quella del 2000. E' una crisi di sistema. A un certo punto passerà. Ma lascerà una trasformazione profonda. Questa è una bolla del credito. Determinata da circostanze straordinarie. Per anni le condizioni erano state tali da far pensare che era scomparso il rischio. L'uso smodato del debito. I prezzi stravaganti delle acquisizioni. Il mondo non sarà più come un mese fa. Ne dobbiamo tener conto. Il settore delle telecomunicazioni risentirà di meno degli altri di questa crisi. E' un settore nel quale il mercato è di massa e che vive di micropagamenti. Non soffrirà come altri settori. Ma per molti aspetti ha subito le assurdità del precedente sistema: crescita con i debiti, la leva finanziaria usata smodatamente... Non voglio citare degli esempi perché voglio guardare prima di tutto in casa mia... Noi abbiamo deciso di parlare prima di tutto di ridurre i debiti e liberarci dalla falsità di clienti che non esistevano. Bisognava ripulire tutte le finzioni, tipo la penetrazione del 140% delle sim (in realtà in gran parte silenti). Erano finzioni che servivano per alimentare le isterie del mercato finanziario. Noi non ci stiamo. Ci sono altre priorità. C'è un sottosviluppo in Italia nel settore dell'ict. Eppure ci sono competenze. Bravissimi professionisti. E attenzione: un ingegnere a Torino costa meno di un ingegnere a Bangalore. Abbiamo un patrimonio di competenze che dobbiamo valorizzare. Le nostre persone possono costituire una vera ricchezza. Se ci si concentra sul problema dell'arretratezza della domanda informatica e sull'opportunità delle grandi eccellenze professionali che ci sono in Italia possiamo far crescere il mercato. Open access serve per migliorare la concorrenza e far crescere il mercato. Non serve una concorrenza che fa sparire il mercato e distrugge il valore: occorre una concorrenza che fa crescere tutto il mercato. E noi diamo sinceramente il nostro contributo. Su queste basi possiamo affrontare la crisi. I valori fondamentali torneranno a emergere. Sarà importante avere un operatore con le spalle larghe e mantiene la barra dritta nella direzione dell'espansione».

Tenendo presente quello che Berbabè ha detto a Nòva questi pensieri sono comprensibili. Bernabè pensa che lo scopo dell'operatore non è far fare soldi agli azionisti e mantenerli al potere. Il compito dell'operatore è contribuire alla crescita dell'ecosistema delle telecomunicazioni. La sua preferenza per l'economia reale, dimostrata dalle sue azioni da quando è tornato alla Teleccom, contro la virtualità dell'economia finanziaria, secondo me è una premessa credibile e profondamente giusta. E davvero importante.


3:33:37 PM    comment [];

Il paradosso del successo

Il post di Minimarketing è molto simpatico. E mostra tra l'altro che il successo deriva da un paradossale insieme di conformismo e originalità. Un paradosso senza uscita. Dal quale emerge che non si può fare un post con l'obiettivo che abbia successo. Si fa un post e basta... Imho.


11:02:58 AM    comment [];

Larga banda e prezzi

Per Mario Mariani, amministratore delegato di Tiscali, i consumatori non sono disponibili a pagare di più per avere una banda più larga.

Il tema è complicato. La banda più larga è la costruzione di un'opportunità per innovazioni di ogni genere. Certo, tv, cloud computing, internet delle cose, sono grandi ambiti di innovazione. E poi ci sono quelle impreviste. Quindi si dovrebbe sperare che la banda si allarghi. Ma non sarà facile definire i modelli di business che finanzieranno il processo. Anche da questo punto di vista ci vuole un'innovazione. Profonda.


10:53:33 AM    comment [];

Un'offerta che fa paura

Lo so. Non si dovrebbero prendere citazioni decontestualizzate. E lo faccio solo per scherzo. Scusandomene con l'interessato. Ma il fatto è questo.

Alessandro Talotta, chief regulatory officer di Telecom Italia sta parlando a Capri degli sforzi di Telecom Italia per migliorare la sua offerta a favore dei concorrenti che a loro volta hanno bisogno di passare dalla rete di Telecom Italia per offrire i loro servizi. E per sostenere quanto siano importanti i risultati di questi sforzi dice: «Telecom Italia ha un'offerta che fa paura».

Vabbè. Certamente le prospettive regolamentari per la Telecom Italia si sono messe meglio. Sia per la debolezza finanziaria dell'azienda. Sia, e soprattutto, per il suo nuovo atteggiamento: molto più collaborativo e proattivo per arrivare a soddisfare le esigenze di un miglioramento della conconrrenza nelle telecomunicazioni italiane.

Talotta dice in proposito che Telecom Italia ritiene che in prospettiva debbano sparire le asimmetrie regolamentari a favore dei concorrenti ma che la disponibilità di Telecom a mettere correttamente a disposizione la sua rete per i concorrenti non è più solo il frutto di una costrizione regolamentare ma anche una opportunità strategica. Mi pare positivo.


10:34:36 AM    comment [];


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