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Domenica, 2 marzo 2008
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Wikileaks
Un promemoria sulla censura online. Su Wikileaks. Che un giudice ha deciso di riabilitare. Stando a Wikileaks la censura in rete non funziona. O genera una tale reazione nel popolo attivo che le autorità devono tenerne conto. E le stesse compagnie che accettano di piegarsi alla censura, come Yahoo!, Google e Microsoft in Cina, prima o poi ne risentono.
Ma dipende molto dalla consapevolezza del pubblico attivo. Quindi questo pensiero va raffinato. Non è che internet sia una macchina che vince la censura. E' che un popolo che scopre una via per lo scorrimento libero dell'informazione difficilmente ci rinuncia. Imho.
6:33:09 PM  ;
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Bookblogging
La logica della decrescita
Rubrica settimanale casuale ma non troppo sui libri che prendo in mano
| Sto leggendo | Serge Latouche
La scommessa della decrescita
Feltrinelli
John R. Searle
Occidente e multiculturalismo
Il Sole 24 Ore
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 La scommessa della decrescita che tenta Serge Latouche è più facile da definire che da vincere. Fondamentalmente parte osservando che se l'umanità continua ad accrescere il consumo di risorse limitate sul pianeta arriverà a un'ineludibile catastrofe. E dunque lo sviluppo deve cambiare direzione.
"Dal momento che un cambiamento radicale è una necessità assoluta, la scelta di una società della decrescita rappresenta una sfida che vale la pena di cogliere per evitare una brutale e drammatica catastrofe", scrive.
La decrescita è una sorta di tabù per un mondo che ha ridotto o sublimato i conflitti credendo in una dinamica organizzata intorno all'idea della crescita infinita. E che ha trasformato questa idea in un elemento intrinseco al buon funzionamento dell'economia: centrandola sulle esigenze tecniche della finanza, appoggiandola sulla spinta propulsiva dei consumi e sulla capacità di generazione di sempre nuovi bisogni della televisione commerciale.
In un'economia di questo tipo, si può anche accettare in teoria l'idea che le risorse siano limitate e che l'ambiente vada salvaguardato, ma poi nelle scelte quotidiane prevale nei singoli e nelle collettività la tensione verso la crescita. Latouche parla di una necessaria decolonizzazione dei cervelli o disintossicazione. Perché in un certo senso paragona il consumismo (l'idea che il benessere dipenda da una continua rincorsa a nuovi consumi) a una sorta di dipendenza.
La disintossicazione può passare dalla riforma strutturale dei media? In un certo senso sì: ma a patto di non interpretare i nuovi media con un approccio deterministico e come strumento di un movimento salvifico. I nuovi media orizzontali nati con internet hanno un'effetto disintossicante nel senso che trasformano il potere assoluto esercitato un tempo dalla televisione in un potere relativo, creano un'alternativa, aiutano a decongestionare le menti.
Ma, l'equilibrio nell'ecosistema dell'informazione non è certo una condizione facilmente raggiungibile. Anzi, si può dire che si assiste da almeno un secolo a forme di spinta innovativa - con le avanguardie artistiche, il design organico, il rinnovamento sociale degli anni Sessanta... - che si mescolano con resistenze di masse poco coscienti, di vere e proprie reazioni organizzate dei grandi interessi finanziari e capitalistici, e di grandi carneficine politiche.
(Devo ancora prendere in mano il libro di Giovanni Arrighi, Adam Smith a Pechino. Ma a giudicare da quanto ne scrivono oggi sul Manifesto Sandro Mezzadra e Benedetto Vecchi, si può pensare che ci si trovino interessanti opinioni e informazioni su questa complessa materia).
Le puntate precedenti di questa specie di "rubrica"...
La lettura dei confini (24 febbraio 2008)
La fortuna della filosofia (17 febbraio 2008)
Pensieri astratti su realtà concrete (3 febbraio 2008)
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Libertà della conoscenza (20 gennaio 2008)
Libertà della scienza (16 gennaio 2008)
Leggere nella complessità (13 gennaio 2008)
Leggere una storica scomparsa - 2 (6 gennaio 2008)
Leggere una storia scomparsa (31 dicembre 2007)
Il senso e la visione (22 dicembre 2007)
L'Italia e gli italiani (16 dicembre 2007)
La complessità della conoscenza (9 dicembre 2007)
L'organizzazione informale (2 dicembre 2007)
Il comune senso del capitalismo (4 novembre 2007)
Il gioco della matematica (28 ottobre 2007)
Numeri da leggere (7 ottobre 2007)
Fantadesign da leggere (30 settembre 2007)
Vivere una lettura filosofica della politica / 2 (23 settembre 2007)
Vivere una lettura filosofica della politica (16 settembre 2007)
Leggere il video partecipativo (5 agosto 2007)
L'identità delle vittime (29 luglio 2007)
La poesia di un amico è il titolo del racconto della tua vita (22 luglio 2007)
Leggere l'incomprensione (15 luglio 2007)
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Leggere la razza padrina (1 luglio 2007)
Leggere un incontro di civiltà (24 giugno 2007)
Lettura bella e popolare (17 giugno 2007)
Ricchezza della lettura in rete (3 giugno 2007)
Mutazioni nella lettura (27 maggio 2007)
Leggere nel futuro della città (20 maggio 2007)
Leggere il segreto di un inventore (13 maggio 2007)
L'organizzazione da leggere (6 maggio 2007)
La felicità di leggere (29 aprile 2007)
La scommessa di leggere (22 aprile 2007)
Leggere nel pensiero (15 aprile 2007)
Leggere nella mente digitale (8 aprile 2007)
Leggere nella rete (1 aprile 2007)
Leggere gli effetti dell'autobiografia (25 marzo 2007)
Leggere memi (18 marzo 2007)
Leggere l'identità del reporter (11 marzo 2007)
Leggere gli scenari (4 marzo 2007)
Leggere di quelli che lavorano (25 febbraio 2007)
Leggere dentro e fuori (18 febbraio 2007)
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Leggere per lavorare o lavorare per leggere? (26 novembre 2006)
Tag: letture, libri, Serge Latouche
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