Luca De Biase
An Italian journalist writes about what's happening in his funny country:
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Sabato, 24 giugno 2006
 

Nove mesi di Nòva...

Due riflessioni... che pubblico qui.

8:09:14 PM    comment [];

Marta Dassù organizza un dibattito sui media per Aspenia

MEDIAEVO. I giochi di parole si sprecano ormai sulla carta stampata (e ne sono un corresponsabile...). E' un intero volume di Aspenia, la rivista dell'Aspen diretta da Marta Dassù, è dedicato ai media.

Oltre ai dati e agli articoli informativi e opinionati (ce n'è anche uno che ho scritto io sul tempo mediatico), c'è un dibattito di direttori di giornali dal titolo (sempre stimolante da dieci anni a questa parte :-): "2050 la fine dei giornali?"

Ezio Mauro, direttore della Repubblica, ricorda che i giornali sono stati dati per morti tre volte negli ultimi cento anni ma sono ancora lì. Perché? "Penso che la ragione sia questa: il quotidiano non è un flusso, ma sta dentro il flusso e cerca di dominarlo, governandolo e gerarchizzandolo. Ogni giorno, nel suo comporsi, il quotidiano scarta dal flusso molte notizie e ne trattiene altre, con cui costruirà ogni volta una specie di cattedrale che assomiglia alla giornata che abbiamo attraversato. Per svolgere questa operazione, il quotidiano usa un criterio preciso: trattiene e presceglie le notizie che sono portatrici di senso. E questa ricerca di significato, da deposito di senso che c'è in una giornata, rende il giornale insostituibile".

Bella frase. Devo dire che la condivido.

Casomai mi domando: perché questa opinione non è tanto generalizzata da diventare un motivo di accesso ai giornali più generalizzato? Voglio dire: 25 milioni di italiani si informano con la televisione e 6 milioni comprano i giornali (vuol dire che una dozzina li sfogliano). Perché se c'è tanto bisogno di senso e se la tv non offre una risposta adeguata in termini di senso, perché i giornali sono letti così poco?

Forse perché costano? La freepress in effetti avanza. Ma anche perché è comoda: non solo non si paga, è anche lì a portata di mano passando per strada o entrando in metropolitana...

Ma dal punto di vista intellettuale, il ponte tra le forme diverse di generazione e fissazione del senso può essere fatto dai blog. Ecco l'ennesimo compito per la blogosfera... D'altra parte, se questo non lo fa il pubblico attivo...





11:25:53 AM    comment [];


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