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Sabato, 9 agosto 2008
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Mezzi di confusione di massa
Immigrazione, sicurezza, fannulloni, morti bianche, assassini, corruzione, morti per incidenti stradali. Le storie giornalistiche più chiare vengono messe in discussione da frasi di qualcuno che provoca artatamente confusione.
Ogni pregiudizio viene abbattuto dai dati. Ma ogni dato viene abbattuto da un pregiudizio.
Le notizie che abbiamo sui fatti che accadono sono frutto di una quantità di condizioni: le fonti e i documenti che li attestano, la capacità di trovarli, la comprensione dei documenti da parte di chi li trova, il modo di raccontarli, il contenitore nel quale vengono raccontati, il modo in cui sono interpretati e collegati ad altri fatti... E molto altro. Non è facile lavorare sui dati e sui fatti. Ci vuole pazienza e dedizione. Lavorare con i pregiudizi invece è facile, supposto che si abbia una disponibilità di mezzi di comunicazione di massa sufficienti a costruire quei pregiudizi e a convincerne la popolazione.
I casi che mostrano questo genere di fenomeno si moltiplicano e la confusione aumenta. Si induce paura per la sicurezza collegandola all'immigrazione, ma si osserva che in realtà in Italia si muore di più sul lavoro che per assassinio: i dati vengono contestati (vedi Repubblica). Si mette paura agli statali fannulloni e i dati di assenteismo crollano, ma l'interpretazione dei dati viene contestata. Il Financial Times osserva che gli italiani si preoccupano di più della sicurezza (anche se il loro è un paese tra i più sicuri d'Europa), e non della corruzione (anche se sono il paese più corrotto d'Europa (dopo la Grecia): Paferro lo nota e nasce una discussione tra le migliori degli ultimi tempi. Del resto, non c'è sentenza, processo, fatto giuridico che non venga contestato come se fosse non un fatto ma un'opinione...
I maesti dei mezzi di confusione di massa sembrano dilagare. Ma non è detta l'ultima parola... In rete e in libreria stanno emergendo autori che si concentrano sulla battaglia contro le finte campagne di stampa e che cercano dati che ne dimostrano la finzione. Il che significa che il pubblico attento cresce... Vedremo...
(Intendiamoci: non è che io creda nei fatti incontestabili e nell'obiettività assoluta; ho solo l'impressioone che sulla contestazione dei fatti e sulla soggettività pregiudiziale, qualcuno ci costruisca una strategia della confusione un po' troppo evidente).
5:03:26 PM
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2008
Luca De Biase.
Last update:
1-09-2008; 10:02:36.
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