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Domenica, 18 maggio 2008
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Berkman
Jc Martin è al Berkman Center for Internet & Society della Harvard Law School. E blogga tutto... Da leggere...
9:39:55 PM
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La ragione Espresso
Un problema molto interessante segnalato da Massimo. Dice Massimo:
Ha ragione Massimo: è un fatto da segnalare. Mi vengono in mente alcune cose. La situazione nella quale si è trovato Eco è antipatica. E su questo sono d'accordo. Ma un principio che Eco sottolinea va discusso (non perché sia sbagliato).
Dice Eco che il giornalista avrebbe il dovere di dichiarare che quello che vede e sente sarà pubblicato, anche prima di vederlo e sentirlo (un'estensione del concetto secondo il quale un'intervista deve essere esplicitamente un'intervista e della registrazione di una conversazione devono essere avvertite tutte le persone che conversano). Molto spesso avviene il contrario: la persona che si trova insieme a un giornalista chiede per favore al giornalista di non riportare quello che dice (dichiarando le sue frasi off the records).
Sarebbe giusto che l'intervistato fosse avvisato di essere intervistato. Ma questo è implicito, spesso, nel fatto che un ascoltatore sia un giornalista (che quindi si suppone possa scrivere quello che vuole di quello che vede, purché lo faccia accuratamente; e qui c'è il fatto che Arosio non prendeva appunti il che non depone a suo favore).
Del resto, i resoconti delle intercettazioni telefoniche non rispettano mai per definizione il principio citato da Eco (che pure sarebbe rispettabile). Se però si escludessero le intercettazioni (come in effetti alcuni avversari intellettuali e anche politici di Eco suggeriscono), molte notizie non verrebbero pubblicate.
Altro argomento: i paparazzi non dovrebbero prendere foto quando i soggetti sono nella loro proprietà privata senza il loro esplicito permesso. Ma la memoria di un testimone è come una foto?
Alla fine dei conti ho l'impressione che Arosio avrebbe fatto meglio a prendere appunti così avrebbe evitato eventuali errori e avrebbe segnalato la sua intenzione di riportare quanto si diceva; e forse avrebbe dovuto scrivere che le frasi erano dette in una conversazione informale e riportate a memoria; ma anche Eco avrebbe potuto pensare che Arosio avrebbe potuto pubblicare quello che diceva una persona rilevante come lui (posto che Eco non aveva chiesto esplicitamente di non pubblicare nulla su quell'occasione)...
Direi che la cività darebbe ragione a Eco, la pratica darebbe ragione ad Arosio. Molto spesso la pratica prende la mano alle persone migliori: Arosio è una persona di rara gentilezza e sono convinto abbia fatto quello che ha fatto senza pensare che Eco lo avrebbe giudicato un atto poco corretto.
7:07:38 PM
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Idee all'asta
Una lettera di Einstein su Dio e la Bibbia è stata venduta all'asta per 404mila dollari. Gli studiosi del suo pensiero non ne sono stupiti:
Diana L. Kormos-Buchwald, a historian at the California Institute of Technology
and head of the Einstein Papers project, said she was not surprised
that the Gutkind letter, which was known to Einstein scholars, fetched
such a high price. "It is an important expression of Einstein's
thoughts and views on religion, on Judaism, on his views about God and
religious texts," she wrote in an e-mail message. She said the letter,
which was not written for publication, was "concise and unvarnished"
and more straightforward than the metaphors he usually turned to in
public. Gerald Holton, a historian of science at Harvard and a
longtime Einstein expert, also was not surprised. He said Einstein's
marketability had been improved by the last few years of hoopla about
the 100th anniversary of relativity, which included his selection as
Time magazine's Man of the Century in 2000, and several new
biographies. Dr. Holton described the letter as "a feat of eloquent
Credo in short form."
Non è certo la prima volta che il mercato viene descritto come una sorta di banco di prova della qualità del pensiero. Ma è chiaro che molti pensieri di bassa qualità sono venduti ad altissimo prezzo sul mercato, come è vero che moltissimi pensieri di alta qualità non hanno alcun mercato. E non hanno alcun prezzo. Dunque, per quale motivo si può fare questo accostamento tra l'importanza di un pensiero come quello di Einstein su Dio e il prezzo che un privato è stato disposto a pagare per l'originale della lettera che li contiene? Quale equivoco nasconde questo fatto?
9:10:16 AM
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«L'ultimo grande libro di filosofia del XX secolo»
Ho in mano l'«ultimo grande libro di filosofofia del XX secolo», come lo definisce Mauro Carbone («Essere morti insieme»), che ne ha curato la pubblicazione in Italia. Il libro di una persona che pensava e che non poteva condividere i suoi pensieri a causa delle persecuzioni naziste prima, comuniste poi. Un maestro che i drammi del secolo breve hanno condannato alla clandestinità per quasi tutta la vita: Jan Patocka, «Saggi eretici sulla filosofia della storia» (Einaudi).
8:58:33 AM
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2008
Luca De Biase.
Last update:
1-06-2008; 21:40:43.
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