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Domenica, 4 maggio 2008
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Report su Roma
Un servizio sulla speculazione edilizia a Roma, su Report. Nulla si salva. La privatizzazione dello spazio, del pensiero, dell'interesse pubblico.
Ecco: Lo scorso febbraio, il consiglio comunale di Roma ha approvato il nuovo
piano regolatore. Le previsioni parlano di nuovi edifici per 70 milioni
di metri cubi di cemento su un territorio di 11-15 mila ettari.
Una nuova città, più grande di Napoli, che verrà costruita nelle
campagne di Roma. Tutto questo nonostante la crescita demografica nella
capitale sia vicino allo zero, esclusi i circa 200 mila nuovi residenti
tra gli extracomunitari. Nel piano regolatore è stata prevista,
dall'amministrazione comunale, la realizzazione di tante piccole città,
denominate Centralità, tutto intorno all'attuale zona urbanizzata.
Queste micro città verranno costruite su aree private che sono in
possesso dei grandi costruttori: Toti, Scarpellini, Ligresti,
Caltagirone, Santarelli, che chiedono già oggi di aumentare le cospicue
previsioni cubatorie previste dal piano regolatore appena approvato. Lo
strumento attraverso cui queste richieste possono realizzarsi è il
cosiddetto "Accordo di Programma".
Basta che un costruttore o un proprietario di un' area chieda
all'Amministrazione di andare in deroga al piano regolatore, che questa
procedura sostituisce alla decisione pubblica un tavolo di trattativa
tra le parti. è grazie a questa tecnica che molte regole urbanistiche
possono saltare.
L'inchiesta mostra come funzionano invece le cose in altre due capitali europee: Parigi e Madrid.
A Parigi è stata costruita Bercy: una mini-città cresciuta in questi
anni attorno al centro storico, paragonabile ad una delle [OE]Centralità'
che si vogliono costruire a Roma. Qui però il comune di Parigi, pur
coinvolgendo la proprietà privata e i costruttori, mantiene il suo
ruolo di perno della decisione urbanistica, in termini di
localizzazione delle funzioni e di progettazione.
A Madrid si mostra, in parallelo con Roma, come viene affrontato il
tema della costruzione dell'edilizia popolare e pubblica.
L'amministrazione spagnola si muove da autentico imprenditore tenendo
però sempre in altissima considerazione le esigenze dei giovani che
cercano casa. A Roma e nel resto d'Italia la costruzione delle case
pubbliche è ormai ridotta quasi allo zero e la realizzazione delle case
a basso costo è stata interamente delegata ai grandi costruttori
privati.
10:30:10 PM
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Internet non è tanto un generatore di crescita del Pil, dice Yunus... "La vera, irripetibile caratteristica delle
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continua...
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