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Lunedì, 5 maggio 2008
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Verona
Nicola... Mi dispiace per Verona. Che è una città meravigliosa.
E nella sofferenza, non viene neppure voglia di leggere fino in fondo il resoconto della polemica scatenata dalle parole del presidente-di-tutti della Camera. Solo va detto, con doverosa modestia, che sarebbe un errore sottovalutare l'aspetto ideologico di questa storia. L'ideologia dell'aggregazione in base alla violenza e
all'arroganza. In base all'alcool e all'ignoranza. In base ai simboli
di una politica che fa paura.
Il resoconto dell'Arena online prima che si sapesse della morte del ragazzo:
VIOLENZA IN CENTRO. Quattro giorni dopo la brutale aggressione, un
alunno, di 19 anni del Maffei,residente a San Giovanni Lupatoto si è
costituito in questura
Pestaggio, studente in carcere
Altri due che facevano parte del «branco» sono stati già individuati:
sono partiti in auto verso l'Austria. Resta invece da identificare
un'altra coppia
Fabiana Marcolini Assieme ai carabinieri avevano iniziato fin dal primo
maggio a muoversi in una direzione, poi pian piano gli agenti hanno
stretto il cerchio e ieri mattina il paziente lavoro di
«accerchiamento» tessuto dagli uomini della Digos aveva il volto di un
ragazzo di non ancora vent'anni, di buona famiglia e studente modello
del liceo classico Scipione Maffei. Ed è Raffaele Dalle Donne, 19 anni,
che la notte di giovedì insieme ad altri quattro coetanei ha colpito
duramente Nicola Tommasoli, il disegnatore industriale di Santa Maria
di Negrar la cui vita da quella notte è appesa a un filo. E dalla tarda
mattinata di ieri lo studente simpatizzante dell'estrema destra è in
carcere a Montorio con l'accusa di lesioni gravissime. Per il momento,
finchè Nicola resta in vita. LA CONFESSIONE. Si è presentato
spontaneamente, accompagnato dal suo legale, negli uffici di lungadige
Galtarossa e lì è stato interrogato dal sostituto procuratore Francesco
Rombaldoni che conduce l'indagine sul pestaggio a Porta Leoni. E ha
ammesso. Un interrogatorio lungo, durante il quale ha spiegato l'inizio
di quella lite degenerata, in alcuni momenti drammatico perchè ha
continuato a ripetere che non voleva uccidere il giovane che aveva di
fronte. Ha spiegato, al termine il pm ha disposto il fermo e il giovane
è stato condotto in carcere, a Montorio, in attesa dell'udienza di
convalida del provvedimento che si terrà nei prossimi giorni. La
politica non c'entra, quella reazione, sostengono i difensori, non è
stata mossa da nulla di ideologico. Questione di arroganza, pugni e
calci per uno sbotto d'ira. Per una sigaretta negata, assurdo. DUE
ALL'ESTERO. «È un dramma che distrugge tutti, soprattutto le famiglie»,
dice l'avvocato Roberto Bussinello che con il collega Giuseppe
Trimeloni assiste l'aggressore, «ci sono solo vittime in questa
vicenda, il giovane disegnatore in coma, i suoi genitori e i genitori
di questi ragazzi». Altri due giovani che facevano parte del «branco»,
che sarebbero già stati individuati, pare siano partiti in auto per
andare all'estero, in Austria (dove ancora si trovano), subito dopo
l'episodio. Gli uomini coordinati dal dirigente della Digos Luciano
Iaccarino sanno di chi si tratta e non è escluso che anche in questo
caso prevalga il buon senso. E si costituiscano. Non è chiaro invece
chi siano gli altri due, potrebbero essere giovani che non
frequentavano assiduamente gli altri, che si sono aggregati solo
mercoledì. E Dalle Donne ha detto di non conoscerli. L'APPARTENENZA.
«Non è la diversità di credo politico che ha spinto l'aggressore a
colpire», sostengono investigatori e difensori. La politica non c'entra
ma c'entra l'appartenenza: quel giovane studente è un ultras
dell'Hellas, simpatizzante dell'estrema destra e colpito dal
provvedimento amministrativo che lo tiene lontano dagli stadi per
episodi di violenza commessi in passato durante gli incontri di calcio.
Ma quel che è più grave è che rientra in quell'elenco dei diciassette
indagati per i pestaggi in centro storico avvenuti tra il marzo 2006 e
il giugno 2007. Ed è il più giovane del gruppo. Quei diciassette «bravi
ragazzi» per i quali il procuratore Guido Papalia ipotizzò il reato più
grave: l'associazione per delinquere allo scopo di compiere aggressioni
con l'aggravante della legge Mancino. Perchè per diventare «vittima» di
calci e pugni bastava anche solo l'abbigliamento o la provenienza
geografica.
10:05:17 PM
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Performing Galileo
Belle queste esperienze fatte con le scuole. E bello questo concorso Performing Galileo. Fatto con il cuore e la testa. La cultura scientifica rivalutata dall'ironia e dalle idee dei ragazzi che stanno alle medie o alle superiori. Video di valore, video di simpatia, video di vita quotidiana. Accomunati dall'idea che Galileo ci abbia insegnato a rovesciare la prospettiva con la quale vediamo il mondo.
Ho avuto l'impressione di ragazzi che capiscono. Per cambiare il mondo bisogna prima vedere il mondo con occhi diversi. E per farsi questa nuova visione in modo sensato bisogna studiare. I ragazzi hanno raccontato queste cose in modi creativi e divertenti. Sono stato contento di esserci.
9:32:45 PM
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