Luca De Biase

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An Italian journalist writes about what's happening in his funny country:
a laboratory for the study of broken democracy and creative capitalism.
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Lunedì, 31 dicembre 2007

L'infinito del copyright

A quanto pare i discografici americani stanno facendo causa alla gente che copia sul computer i cd legalmente acquistati. I confini del copyright continuano ad allargarsi. Non è un bene. E' un problema per la nozione di legalità, di legittimità, per la creatività, per la quiete sociale. Finirà che i discografici allargheranno tanto il concetto di copyright che - come un elastico - si spezzerà. Mi pare che non convenga neppure a loro.

5:56:44 PM    comment [];

Chiose alle chiose

Orientalia4all discute sulla qualità delle informazioni contenute in Wikipedia. E poiché per farlo prende spunto da un mio post che ne chiosava uno precedente, penso che valga la pena di tentare una precisazione impossibile.

Orientalia4all parla di errori nelle voci di Wikipedia. Io parlo di un progetto messo in atto da un vasto insieme di persone che mettono insieme il loro sapere per un obiettivo comune. Le nostre argomentazioni vanno per strade parallele e si incrociano solo sulla parola "cultura". Orientalia4all dice che Wikipedia non è cultura perché è piena di errori. Io dico che è un fenomeno culturale.

La parola cultura è una di quelle che hanno il maggior numero di significati (per questo dicevo che temo che questa precisazione sia impossibile). In generale si va dall'idea che cultura sia l'insieme dei saperi più importanti del mondo, all'opinione che si tratti dell'insieme di mentalità, abitudini, tecnologie, modi di vivere e pensare che caratterizza un'etnia o un popolo (cioè più o meno il senso che alla parola cultura danno gli antropologi).

Nel mio post ho usato la parola cultura pensando agli antropologi. Con un'ulteriore precisazione. Nel nostro mondo, la dinamica della cultura dipende molto dai media: che sono un insieme di tecnologie di produzione e trasmissione dei messaggi. Il mondo industriale aveva prevalentemente media gerarchici. Il mondo attuale tende a sviluppare anche media orizzontali, di rete, fatti di persone alla pari (più o meno). Questo tipo di struttura mediatica provoca un terremoto nei media e dunque (per quanto detto sopra) nella dinamica della cultura (in senso antropologico). Per questo, Wikipedia, con tutti i suoi errori, mi pare un fenomeno culturale importante.

5:50:42 PM    comment [];

Bookblogging
Leggere una storia scomparsa
Rubrica settimanale casuale ma non troppo sui libri che prendo in mano

Settimana conclusa il 31 dicembre 2007
Sto leggendo
Daniel Mendelsohn, Gli scomparsi, Neri Pozza
Ho acquistato
Andrea Fumagalli, Bioeconomia e capitalismo cognitivo, Carocci
Ho ricevuto
Daniel Mendelsohn, Gli scomparsi, Neri Pozza

Il fascino inatteso di Bolenchow. Una cittadina passata nel corso della storia recente da uno stato all'altro. "Gli abitanti di quella regione dell'Europa orientale amano raccontare una barzelletta che rispecchia i continui cambiamenti fonetici e ortografici: parla di un tale nato in Austria, che va a scuola in Polonia, si sposa in Germania, fa dei figli in Unione Sovietica e muore in Ucraina. E senza aver mai lasciato il suo villaggio".

La diaspora della famiglia raccontata ne "Gli scomparsi" di Mendelsohn parte da Bolenchow. Le persone di quella diaspora sembrano voler nascondere sotto il tappeto di un'inesauribile tragica risata, una storia terribile. Della quale la traccia è sempre la stessa: i parenti e gli amici, ormai trasferiti in America, piangono quando incontrano il viso di quel bambino. Un ineludibile interrogativo, dunque, accompagna quel bambino che, da adulto, cercherà di rispondere mettendosi sulle tracce dello zio Shmiel, scomparso nel corso dell'Olocausto.

Il libro, 724 pagine, è della ormai mitica collana Bloom di Neri Pozza. Ha la costa tanto rigida che si fatica a tenerlo aperto e il suo peso non indifferente lo rende una lettura fisicamente impegnativa. Non lo è la scrittura, invece, sebbene si passi dagli aneddoti ai commenti della bibbia ebraica, attraversando pagine dedicate a profonde considerazioni sulla struttura della narrazione e sulla comparabilità tra la mitologia greca e la storia sacra del popolo ebraico.

Il racconto è come una spirale che attira il lettore senza sosta, pur essendo privo di suspence. E' come se riuscisse a sollecitare storie archetipiche che tutti sembrano conoscere in anticipo.

La famiglia, la diaspora, l'olocausto, la bibbia, gli ebrei, il mediterraneo, l'Europa orientale, l'America. Il nazismo. Lo stupore di poter leggere una storia scomparsa. Ma della quale è vitale conservare la meemoria.

Le puntate precedenti di questa specie di "rubrica"...
Il senso e la visione (22 dicembre 2007)
L'Italia e gli italiani (16 dicembre 2007)
La complessità della conoscenza (9 dicembre 2007)
L'organizzazione informale (2 dicembre 2007)
Il comune senso del capitalismo (4 novembre 2007)
Il gioco della matematica (28 ottobre 2007)
Numeri da leggere (7 ottobre 2007)
Fantadesign da leggere (30 settembre 2007)
Vivere una lettura filosofica della politica / 2 (23 settembre 2007)
Vivere una lettura filosofica della politica (16 settembre 2007)
Leggere il video partecipativo (5 agosto 2007)
L'identità delle vittime (29 luglio 2007)
La poesia di un amico è il titolo del racconto della tua vita (22 luglio 2007)
Leggere l'incomprensione (15 luglio 2007)
Il destino di leggere (8 luglio 2007)
Leggere la razza padrina (1 luglio 2007)
Leggere un incontro di civiltà (24 giugno 2007)
Lettura bella e popolare (17 giugno 2007)
Ricchezza della lettura in rete (3 giugno 2007)
Mutazioni nella lettura (27 maggio 2007)
Leggere nel futuro della città (20 maggio 2007)
Leggere il segreto di un inventore (13 maggio 2007)
L'organizzazione da leggere (6 maggio 2007)
La felicità di leggere (29 aprile 2007)
La scommessa di leggere (22 aprile 2007)
Leggere nel pensiero (15 aprile 2007)
Leggere nella mente digitale (8 aprile 2007)
Leggere nella rete (1 aprile 2007)
Leggere gli effetti dell'autobiografia (25 marzo 2007)
Leggere memi (18 marzo 2007)
Leggere l'identità del reporter (11 marzo 2007)
Leggere gli scenari (4 marzo 2007)
Leggere di quelli che lavorano (25 febbraio 2007)
Leggere dentro e fuori (18 febbraio 2007)
Leggere parole chiave (11 febbraio 2007)
Leggere appunti su ciò che non può essere scritto (4 febbraio 2007)
Rileggere quello che va riletto (28 gennaio 2007)
Leggere quello che gli amici hanno scritto (21 gennaio 2007)
Leggere quello che gli altri leggono (14 gennaio 2007)
Leggere per viaggiare (7 gennaio 2007)
Leggere per meditare (31 dicembre 2006)
Leggere per citare (24 dicembre 2006)
Gli occhiali per leggere (17 dicembre 2006)
Leggere, leggerezza, legge (10 dicembre 2006)
Leggere o non leggere (3 dicembre 2006)
Leggere per lavorare o lavorare per leggere? (26 novembre 2006)

Tag: letture, libri, Daniel Mendelsohn

Scrivono di libri: Clelia Mazzini (Akatalēpsìa), Luisa Carrada (Il mestiere di scrivere), Stefania Mola (Squilibri), Ste (melodiainotturna), Ossimora (Antonia nella notte), Remo Bassini (Appunti), Seia Montanelli (Paese d'Ottobre), Renee (Book of the day), Mitì Vigliero (Placida Signora), Gian Paolo Serino (Satisfiction), Gattostanco, Gabriella Alù (Non solo Proust), Patrizia Bruce (Dimmi, cosa leggi?), Angèle Paoli (Terres del femmes), Alessio (L'Aleph). E... Vibrisse, Lipperatura, Litteratitudine. Wittgenstein, talvolta. E inoltre: Bottega di Lettura, Penna e mouse, Bookrepublic. La Frusta. Zam. Booksblog. E MilanoNera. E Sottotomo... BooksWebTv.

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In libreria: Economia della felicità, dalla blogosfera al valore del dono e oltre, Feltrinelli

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