Luca De Biase
An Italian journalist writes about what's happening in his funny country:
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Mercoledì, 17 gennaio 2007
 

Andrew Oklyzko e AppleTv

Ho visto un seminario di Andrew Oklyzko, professore di tecnologie digitali all'università del Minnesota, organizzato dalla Lehman Brothers.

Tra le altre cose ha detto che le compagnie telefoniche stanno puntando molto sullo streaming mentre il mondo va verso il download. Le nuove reti telefoniche organizzate intorno all'idea di distribuire televisione in streaming sono inefficienti e costose rispetto alle reti organizzate intorno all'idea di distribuire contenuti in download. La scelta è tecnicamente sbagliata e deriva dall'ossessione di entrare nel mercato televisivo tradizionale via cavo e dall'altrettanto ossessiva idea dell'industria dei media tradizionale di salvaguardare il copyright.

Ma lo streaming non regge tecnicamente. Si vanno diffondendo set-top-box-registratori-hard-disk che si allacciano a internet e alla tv e trasformano lo streaming in file. Si attivano in modo facile e programmabile e generano una forma di download di tipo inatteso: lo streaming diventa download. Le compagnie telefoniche stanno investendo nello streaming, la gente farà download: dunque le compagnie potrebbero risparmiare, i consumatori potrebbero pagare meno, la vita sarebbe più facile.

Certo, l'industria dei media non è contenta. Perché anche nei contenuti televisivi si creano le condizioni per lo stesso fenomeno del peer-to-peer che ha trasformato la musica.

A questo punto entra in scena AppleTv. Questa macchinetta, sottovalutata nel giorno dell'iPhone, in effetti potrebbe avere effetti meno piccoli di quanto si pensi. Cioè potrebbe stare al peer-to-peer della televisione come l'iPod-iTunes sta alla musica. Una sorta di facilitatore dell'accesso legale ai contenuti. Non è detto che la cosa sia matura. Ma è vero che potrebbe funzionare.

7:26:02 PM    comment [];

L'economia del gratuito al Wall Street Journal

Il mitico Luca Sofri mi ha fatto notare una promozione del Wall Street Journal. Da qualche giorno chi compra una copia cartacea del quotidiano economico può accedere per un giorno al sito dello stesso quotidiano.

Notevole. La scoperta che i non frequentatori del sito faranno sarà importante. Perché il sito è chiaramente meglio del giornale da molti punti di vista. Il Wsj è fatto quasi tutto in modo strutturato per specialisti sicché la consultazione in formato database è comoda. La gerarchia delle notizie, per settore e per intero, è salva perché anche il sito riporta le famose colonne di brevi che sono il carattere del giornale. Ma sul sito ci sono anche i numeri passati e i link alle analisi finanziarie azienda per azienda. Il sito è invece peggio per chi legge il giornale in metropolitana e per chi ama la carta e la gerarchia visiva delle notizie: lo sguardo panoramico di chi è abituato a consultare il giornale di carta e ha interessi generalisti, resta più veloce di qualunque lettura web. L'integrazione carta-web resta una combinazione interessante per chi ama davvero un giornale.

Ma come funziona l'offerta? Ogni giorno a pagina due del giornale di carta si trova un codice. Che si inserisce nell'apposita finestra del sito e consente di accedere. Il codice è stampato. Difficile immaginare che sia stampato un codice diverso su ogni copia del giornale. Devo verificare, ma è obiettivamente difficile.

Non mi verrebbe mai in mente che quel codice potrebbe essere pubblicato su qualunque pagina web di blogger o appassionato del p2p, con la conseguenza che anche chi non abbia comprato il giornale di carta quel giorno possa accedere al sito.

A me, non verrebbe mai in mente. Ma ad altri sì. E sono andato a verificare. Temo di non aver trovato nessuno che ha pubblicato il codice di oggi. Ho letto che l'operazione ha due sponsor (che probabilmente coprono le minori entrate dovute ai furbetti): Chrysler e Schwab. Alla fine mi sono chiesto: è una promozione del sito o della carta? E a pensarci bene, non so quale sia la soluzione giusta...

12:05:54 AM    comment [];


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