Luca De Biase
An Italian journalist writes about what's happening in his funny country:
a laboratory for the study of broken democracy and creative capitalism.
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Martedì, 24 ottobre 2006
 

Pubblicità giapponese

Bel pezzo di Nick Currie che rimanda a un articolo di Pingmag sulla pubblicità alla Giapponese. Strano che la civiltà dell'essenziale abbia prodotto una forma di pubblicità tanto invasiva...


Intanto stavo dando un'occhiata a Doodle

Doodle è un sistema per sondare tutti i potenziali partecipanti a una riunione o a un convegno. Gli organizzatori lanciano un'idea di date possibili e i partecipanti votano online...


Calabrò promette...

Leggo sull'Apcom che Corrado Calabrò, presidente dell'Autorità per le Comunicazioni ha detto che la task force che dovrà definire insieme a Telecom Italia nuove norme per l'accesso alla rete fissa "si è insediata". Al momento "ci sono stati incontri preliminari, ma non è ancora iniziato il vero e proprio confronto tecnico che però è molto prossimo a iniziare".

Dividendi Telecom Italia

Dice l'Agi che domani non si discuterà di una ridefinizione della politica di dividendi della Telecom Italia. Ci si aspetta che in futuro la compagnia darà meno soldi agli azionisti (la politica era generosissima per sostenere Olimpia-Pirelli) per poter contare su maggiori risorse da investire sul business. Ma a quanto pare, secondo le fonti dell'Agi, le decisioni non sono per domani.

9:25:35 PM    comment [];


Non è la prima volta che...

Leggo su "Blog", testi raccolti da David Kline e Dan Burstein (Sperling & Kupfer Editori) un pezzo di David Kline:
Non è la prima volta che i cittadini creano media propri, naturalmente. Durante il Rinascimento, per esempio, i commonplace books aiutavano i cittadini istruiti a far fronte al sovraccarico informativo determinato dalla diffusione della stampa. In questi libri da loro stessi realizzati, si scrivevano i propri detti, potemi o discorsi preferiti per organizzare e classificare l'informazione così come si faceva con i precetti morali basilari. Al pari dei blog odierni, i commonplace books riflettevano la personale conoscenza ed esperienza degli autori.
Già. In archivio, a Venezia, avevo trovato una sorta di zibaldone di fatti e pensieri di un patrizio della famiglia Muazzo, chiuso all'ospedale di San Servolo, quello dei matti. E il suo "blog" è stato prezioso per conoscere quello che succedeva nella Venezia del Settecento. In fondo, i matti sono spesso dei grandi osservatori indipendenti. E forse sono considerati matti proprio per questo...

Sta di fatto che i blog si linkano. Ed è questo che li trasforma, nell'insieme, in un medium molto potente. Quello che è destinato a contare per davvero sul sistema dei media non è un singolo blog, ma l'insieme dei blog connessi.


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1:17:06 PM    comment [];



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