Luca De Biase
An Italian journalist writes about what's happening in his funny country:
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Mercoledì, 2 luglio 2008
 

Thanks Japan

Japan is a civilization that knows its responsibility in the world. Thanks! (see what happened via Repubblica).


9:36:44 AM    comment [];

La rete non è l'intellettuale collettivo

Daniele si chiede se la rete possa far tornare alla mente la figura dell'intellettuale collettivo di gramsciana memoria.

La suggestione va qualificata. I politici sono intellettuali o non sono, dice Giulio Tremonti. Come del resto sosteneva Palmiro Togliatti osservando che i dirigenti del partito sono intellettuali che collettivamente indicano la strada da compiere alle classi subalterne (sicché per lui, gramscianamente appunto, il partito era l'intellettuale collettivo).

Ma la rete non è l'organizzazione che si sostituisce al partito per dare senso ai suoi intellettuali. E' un sistema che valorizza il dibattito tra persone che continuano a pensare con la propria testa: il che è fondamentalmente un bene. Da rileggere a proposito un pezzo di Sebastiano Vassalli del 1996.

La costruzione di esseri superumani collettivi è una riuscita per esempio nel mondo della finanza. Un sistema che funziona spesso indipendentemente dal pensiero di ciascun operatore perché incentiva ciascun operatore a funzionare indipendentemente dai suoi pensieri personali. La sua efficacia è enorme. Come la sua pericolosità. (Le singole persone che si occupano di finanza ovviamente possono fare molto, fortunatamente, per evitare che la finanza come essere superumano ci faccia male...).

La rete sarà un sistema migliore se riuscirà a valorizzare il pensiero dei singoli che si esprimono e si connettono e non a portarli ad agire come un branco. (Dopodiché le persone che usano la rete potrebbero imparare a organizzarsi meglio, di volta in volta, per arrivare a incidere sull'agenda politica... ma questa è un'altra storia).


9:19:27 AM    comment [];


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