Luca De Biase

Luca De Biase
An Italian journalist writes about what's happening in his funny country:
a laboratory for the study of broken democracy and creative capitalism.
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Sabato, 6 ottobre 2007

Corrieri coraggiosi

Il Corriere della Sera insegue gli hacker? Dopo la "confessione" di Massimo Triulzi del 24 settembre, che ha craccato un iPhone (pur con il beneplacito dell'ottimo avvocato Tommaso Pisapia), oggi è arrivata l'intervista con la presa di posizione di Luca Sofri sul download di musica non pagata online. Il bello è che è molto più estrema la posizione del titolista di quella dell'intervistato.

Che ci siano hacker nascosti in redazione?

Ho l'impressione che siano segnali di una cultura sempre più diffusa (tra i giornalisti e tra il pubblico). La legge deve essere fatta valere: ma è chiaro che la legge si interpreta e si modifica (con la democrazia, non con l'illegalità). E la società civile sembra intenzionata a chiedere qualche novità in tema di diritti d'autore: io sono convinto che gli autori debbano poter guadagnare il giusto con le loro opere e sono convinto che così pensa la maggior parte delle persone. Non sono convinto che il trattamento finora riservato ai diritti d'autore sia quello più adatto alla rete. Ma l'innovazione nei modelli di business cambierà il contesto. E renderà obsolete un sacco cose. Probabilmente.

6:54:28 PM comment [];

Santoro, l'auditel e il passaparola

Michele Santoro si stupisce che il suo AnnoZero di giovedì scorso abbia avuto esattamente gli stessi ascolti di quello della settimana prima nonostante che il numero di mail arrivate in redazione sia stato "ducento volte" più alto e le "telefonate di consenso si siano centuplicate".

E' lo stesso stupore di chi legge il dato rilevato dall'Eurisko secondo il quale il 90% degli intervistati che si dichiaravano favorevoli al V-day sapeva poco o nulla del blog di Grillo. (via Mantellini).

Insomma è lo stupore di chi non considera il valore mediatico del passaparola e della trasmissione "orizzontale" delle notizie. Chi si stupisce pensa che i media siano la somma di singoli programmi o siti. Ma i due milioni e mezzo di spettatori di Santoro parlano con i loro amici e conoscenti e fanno sapere quello che vedono d'interessante. Se c'è qualcosa di particolarmente interessante, parlano di più e le persone lo vengono a sapere anche se non sono andati su un blog o non hanno visto un programma. Sarà un problema per i programmi e i pubblicitari che li finanziano. Ma non per le informazioni. I messaggi importanti viaggiano orizzontalmente tra le persone e i loro network sociali, conquistando in questo modo molta più attenzione e ottenendo molta più fiducia di quanta se ne riservi normalmente alla tv o a un sito. Perché sono informazioni che vengono trasmesse da persone che si conoscono e con le quali c'è una relazione significativa.

Quanto al contenuto e al perché sia stato tanto rilevante per tanta gente. Santoro, penso, ha cercato il pubblico di Grillo e della Casta. Non ha elaborato molto ha raccolto le piazze e le persone che più potevano alimentare lo stesso sentimento che c'è nel mondo di Grillo e della Casta. Dichiarandosene uno dei rappresentanti e cercando di esserne una delle voci. Che questo sia un modo per fare spettacolo è chiaro. Che sia informazione, in un certo senso è indubbio. Che sia informazione seria, secondo Prodi, non è vero. Che serva a sostenere la convivenza civile, secondo D'Avanzo, non è vero.

Personalmente, mi sarebbe piaciuto vedere di più la parte relativa alle accuse che riguardano persone di ogni parte politica e non prevalentemente quelle relative alle persone che stanno al governo. Non sono in grado di giudicare se la Forleo abbia fatto bene a intervenire, ma sono sicuro che non mi è piaciuto quando ha detto che le ispezioni non dovrebbero arrivare da lei il venerdì a mezzogiorno (quando lei, dice, va a prendere suo marito all'aeroporto, ma la gente normale è ancora nel pieno della giornata di lavoro). Invece mi sono piaciuti i ragazzi calabresi. Molto. Credo che Santoro faccia da tanto tempo un grande lavoro. Ma credo che qualche snodo più chiaro sulla ricostruzione delle vicende e un maggiore equilibrio sulle responsabilità di esponenti dell'opposizione e del governo nelle vicende sulle quali si indaga avrebbe reso il tutto più credibile e meno strumentalizzabile.

Tag: Michele Santoro, auditel, passaparola

12:33:27 PM comment [];