Luca De Biase
An Italian journalist writes about what's happening in his funny country:
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Domenica, 5 novembre 2006
 

Una bizzarra intervista a Radio24

Come d'accordo mi hanno chiamato circa alle 9:30. Io e il mio telefonino eravamo nello stesso posto dal quale ieri avevamo parlato con il conduttore di Radio24. Ieri si sentiva bene. Ero pronto. Anche se il tema era un po' vasto: siamo schiavi della tecnologia o la dominiamo?

Mi chiamano e mi mettono in ascolto. Si sentono i conduttori che si lamentano della tecnologia: non funziona il computer che li avverte degli ospiti in linea, per esempio. Quando tocca a me, sulle prime mi sentono bene. Ma dopo qualche parola mi interrompono perché la linea è disturbata. Mi richiamano. La linea va bene. Ma arriva una notizia sul processo a Saddham. La danno, giustamente. Mi ripassano la parola annunciandomi che il tempo è finito... Io dico due cose e saluto.

Per chi fosse curioso di sapere che cosa non ho detto a Radio24 sul terribile tema lanciato oggi ("siamo schiavi della tecnologia o la dominiamo?"), ecco un riassunto:
1. La tecnologia è quello che secondo molti antropologi e paleontologi distingue l'uomo dal resto del genere animale;
2. Dunque più che dominarla o esserne dominati, ci viviamo in mezzo, come viviamo in mezzo alla nostra cultura; in parte consapevolmente, in parte no;
3. Il progresso tecnologico va per balzi e quando accelera si impone all'attenzione; e poiché cambia l'economia e la società, affascina o intimorisce, a seconda dei punti di vista; non mancano mai i cultori del progresso, come non mancano mai coloro che vedono mostri nascere dalla tecnologia e prendere possesso degli uomini (pensiamo a Frankenstein, ai suoi predecessori e ai suoi discendenti);
4. In queste fasi di accelerazione, la vita sorride a coloro che cercano di comprendere senza preconcetti come sarà fatto il mondo dopo l'ondata innovativa;
5. Oggi siamo in una fase del genere; John Chambers - uomo credibile e concreto - parla di internet che cambia tutto e migliora il mondo; Bill Joy - uomo credibile e concreto - parla di una nuova specie animale che sta nascendo dal progresso tecnologico e che supererà l'uomo nella prossima fase dell'evoluzione (Frankenstein); fascino e fantasmi; ci domina o dominiamo? la tecnologia viene da noi e da quello che siamo noi, inevitabilmente siamo noi...

Nel passaggio dall'economia industriale alla società della conoscenza il tempo delle persone cambia. Le otto ore di lavoro separate dalle 16 ore di tempo libero e sonno tipiche dell'era industriale resistono nei luoghi di lavoro ancora organizzati come in quell'era (e resisteranno ancora a lungo). Nell'epoca della conoscenza le professioni di punta non sono così: il tempo libero e occupato si mescolano continuamente, perché la professionista creativo non interrompe il flusso di creatività a comando, perché è bello vivere insieme l'impegno e il divertimento, perché ogni esperienza alimenta il patrimonio di idee con il quale si affronta la vita lavorativa e quella personale. In questo contesto la tecnologia delle connessioni sembra una catena in più per chi vive il lavoro come nell'era industriale. Mentre sembra una liberazione per chi vive il lavoro come nell'epoca della conoscenza. Insomma: in questo campo a schiavizzarci siamo noi stessi, non la tecnologia; e a liberarci siamo noi stessi, non la tecnologia; la consapevolezza è la discrinimante... E poi il cellulare si può sempre spegnere...


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10:46:18 AM    comment [];


La geografia è viva: una citazione

Leggo:

"Uomini e donne non sono solo sé stessi: sono anche la regione dove sono nati, la casa o l'aia dove hanno imprato a camminare, i giochi con cui si sono divertiti da bambini, i racconti delle vecchie comari uditi di straforo, i cibi che mangiavano, le scuole che hanno frequentato, gli sport che li interessavano, i poeti che leggevano, il Dio in cui credevano. Tutte queste cose li hanno resi ciò che sono".

W. Somerset Maugham Il filo del rasoio Adelphi 2005


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